Il Muslim Ban di Trump illegale, meschino e malvagio. Pure l’Onu contro l’editto sui rifugiati

Dall'Onu all'Europa, passando per i principali leader mondiali. Contro il Muslim Ban di Donald Trump è guerra aperta. Ecco cosa sta succedendo

Dall’Onu all’Europa, passando per i principali leader mondiali. Contro il Muslim Ban di Donald Trump la levata, è il caso di dirlo, è in tutti i sensi internazionale. Dopo la decisione di bloccare l’arrivo di rifugiati da 7 Paesi (tra cui Siria, Iraq e Iran), stamattina contro la decisione del neo presidente statunitense si è scagliato anche l’Onu che ha definito l’atto “illegale”, “meschino” e “malvagio”. Ma anche uno spreco di risorse nella lotta al terrorismo. È questa infatti la durissima definizione utilizzata dall’Alto commissario dell’Onu per i diritti umani Zeid Ràad Al Husein per definire l’ordine esecutivo (il “Muslim Ban”) con cui Donald Trump ha bloccato ingresso negli Stati Uniti di rifugiati e cittadini di 7 Paesi a maggioranza islamica. Una dichiarazione netta che arriva a tre giorni dalla decisione presidenziale di bloccare le frontiere statunitensi per i cittadini di Iraq, Iran, Libia, Somalia, Sudan, Siria e Yemen.

“La discriminazione basata sulla nazionalità è proibita dal diritto umanitario“, ha commentato Zeid con un messaggio su Twitter. Sulla questione sono intervenuti anche l’Agenzia Onu per i rifugiati  e l’Organizzazione mondiale per le migrazioni, che hanno chiesto agli Usa di mantenere la loro “lunga tradizione” di protezione di chi fugge dai conflitti.

Ma non basta. Perché contro Trump si è scagliata anche l’Unione  Europea: “Questa è l’Unione europea e noi non discriminiamo sulla base della nazionalità, della razza o della religione, non solo per l’asilo ma per qualsiasi altra nostra politica. La Commissione ed il presidente Juncker hanno costantemente ribadito il nostro attaccamento a questi principi”, ha detto il portavoce della Commissione europea, Margaritis Schinas. che cita quanto scritto da Jean Claude Junker sul quotidiano tedesco Die Welt. E la risposta non è casuale. Appena ieri il presidente statunitense aveva tirato in ballo direttamente l’Europa per replicare all’ondata di polemiche scatenata dal suo ordine esecutivo.  “Il nostro Paese ha bisogno di confini forti e di controlli rigidi, adesso Guardate a quello che sta succedendo in Europa e, anzi, in tutto il mondo – un caos orribile!”, ha scritto su twitter il neo inquilino della Casa bianca. Un concetto rilanciato sempre sui social network con un altro tweet: “Se bando fosse stato annunciato con una settimana di preavviso i cattivi si sarebbero precipitati nel nostro Paese nel corso di quella settimana. Ci sono parecchi cattivi ragazzi la fuori”.