In Italia i medici collassano. Ma altrove sanno farsi valere. E quando Cameron aumenta le ore di lavoro, i camici bianchi inglesi incrociano le braccia

di Alessio Odini Detto, fatto. Nonostante le polemiche sull’opportunità dello sciopero “non necessario” e “dannoso”, ieri circa 45 mila medici specializzandi inglesi – a eccezione di chi lavora nei pronto soccorso e nei reparti di terapia intensiva – hanno incrociato le braccia per 24 ore contro il piano del governo di David Cameron che, per contenere i costi, vuole modificarne l’orario di lavoro in peggio. Uno sciopero che lo stesso Servizio sanitario nazionale del Regno Unito (NHS) non vedeva almeno dal 1975 e che il pubblico sembra condividere a larga maggioranza, al di là dei disagi inevitabili. Che, peraltro, potrebbero continuare nelle prossime settimane, se la protesta dovesse continuare: un nuovo stop è in vista, infatti, martedì 26 gennaio – in concomitanza con quello della metro di Londra – e un terzo per mercoledì 10 febbraio. LA LINEA DI DAVID La proposta del governo Cameron verte in particolare – ma non solo – sull’estensione dell’orario di lavoro ordinario fino alle 22, anziché alle 19, includendo però anche il sabato. Meno straordinari, dunque, compensati in teoria con un aumento delle retribuzioni nell’ordine del 10-11 per cento. Troppo poco, però, secondo i diretti interessati, spalleggiati  nelle loro rivendicazioni dall’associazione nazionale di categoria, la British Medical Association. RETRIBUZIONI BASSE Attualmente, lo stipendio d’ingresso dei medici tirocinanti è di 22.636 sterline all’anno (circa 30 mila euro), che nell’arco di quattro anni sale a 30 mila sterline (meno di 40 mila euro). Non sono cifre da capogiro: solo gli impiegati del settore pubblico ricevono uno stipendio più basso, mentre gli avvocati riescono a portare a casa fino a 40 mila sterline annue, ancor più delle 27.500 sterline medie degli ingegneri, o ancora delle 26 mila sterline del settore vendite. Gli specializzandi ricevono invece uno stipendio compreso fra 30.002 e 47.175 sterline, mentre più avanti l’importo sale fino a 69.325 sterline. Bisogna aggiungere però che gli specializzandi, grazie a una serie di extra, possono arrivare facilmente a 40 mila sterline annue, che salgono nel tempo a 56 mila. Bastino questi raffronti per capire quanto il tema delle retribuzioni dei medici sia molto sentito nel Regno Unito, tanto che nei mesi scorsi molti giovani camici bianchi hanno anche paventato un’inedita emigrazione verso l’Europa o addirittura l’Australia, in cerca di condizioni di lavoro migliori. La maggior parte dei medici in sciopero è nell’area di Londra, ma in tutto il Regno Unito le operazioni programmate che non si sono svolte sono almeno 4 mila, per non contare gli appuntamenti rimandati: poco meno di 20 mila. © Britaly Post