In prigione a soli due anni. Colpa della burocrazia

di Fabrizio Di Ernesto

In Italia si può finire in carcere anche ad appena due anni. La vicenda appare assurda e paradossale eppure è reale. I fatti: la bambina è attualmente rinchiusa con la mamma, una ragazza di 19 anni, che sta ancora aspettando il giudizio definitivo ed è attualmente detenuta in custodia cautelare nel carcere bolognese. La sua non è nemmeno l’unica storia di questo tipo visto che in tutta Italia ci sono circa sessanti casi del genere e nella stessa Bologna sene contano almeno tre. La minore si trova nel carcere della città felsinea da circa un mese ma la notizia è uscita solo ora dopo la visita nel penitenziario di due parlamentari del Pd Sergio Lo Giudice e Rita Ghedini, che hanno denunciato la vicenda.

Le soluzioni al vaglio 
Subito i due si sono attivati per permettere alla bambina di evitare altri giorni nella casa circondariale anche se la soluzione a questa vicenda non si annuncia facile. Massimo Ziccone, responsabile dell’area educativa del carcere bolognese della Dozza, ha spiegato che in questi casi è la stessa amministrazione del penitenziario a sollecitare l’autorità giudiziaria competente, nello specifico un gip bolognese, affinché la madre possa essere trasferita assieme al figlio in una struttura alternativa. Nello specifico però ciò non sarebbe possibile perché la ragazza ha precedenti importanti nell’ambito dello stesso reato, aspetto che rende incompatibili le misure alternative alla custodia in carcere e in Italia non ci sono parenti in Italia a cui affidare temporaneamente la bambina. Una soluzione potrebbe essere quella di chiedere aiuto a comunità e case famiglia all’interno del mondo del volontariato, ma spetta comunque al gip decidere se e quando applicare questa eventualità. I responsabili del carcere intanto per non penalizzare troppo la bambina cercando di farla stare il più possibile all’interno della ludoteca della sezione femminile, tentando anche di allontanarla, per poco tempo dalla madre, sia per dare respiro alla donna sia per preparare la minore ad eventuale separazione che non sarebbe certo indolore.