In strada contro la tratta delle donne

di Angelo Perfetti

E’ una piaga, ma si preferisce trattare la questione come fosse una scelta di comodo. E invece, nella stragrande parte dei casi, non è così. Le donne vittime di tratta e costrette alla prostituzione nel 2013 sono state oltre 120.000 e di queste il 37% era minorenne nel momento in cui è arrivata in Italia. Sono per lo piu’ nigeriane (36%) e rumene (22%). Oltre alla vita di strada queste donne subiscono violenze sessuali (il 56%), fisiche (32%) e psichiche (12%). Sono alcuni dati diffusi dal Servizio Antitratta della Comunità Papa Giovanni XXIII che ha organizzato per domani a Roma un a Via Crucis ”per le donne crocifisse”. L’iniziativa è sostenuta dallo stesso Papa Francesco che ha ricordato l’appuntamento nel corso dell’Angelus di domenica scorsa. Oltre che dalla Nigeria e dalla Romania, le donne vittime della tratta, finalizzata allo  sfruttamento della prostituzione, arrivano anche da Albania (10,5%), Bulgaria (9%), Moldavia (7%), Ucraina (6%), Cina (5%), altri Paesi dell’Est 4,5%. Delle 120 mila donne straniere costrette alla prostituzione in Italia il 65% si prostituisce in strada, il 35% nei locali.  ”Tra i minori, le vittime sono per lo piu’ ragazze, sfruttate principalmente nella prostituzione e provenienti dall’Est Europa o dalla Nigeria, ma cominciano ad affiorare – informa l’associazione – evidenze anche di sfruttamento nel lavoro di ragazzi (egiziani, cinesi) mentre fenomeni di tratta e grave sfruttamento riguardano anche minori provenienti per lo più dalla Romania e in particolare di origine Rom, coinvolti in circuiti di prostituzione, accattonaggio, attività illegali”.

Uno studio di qualche anno fa rilevava che sono circa 9 milioni gli italiani che frequentano prostitute. ”Ad oggi questo dato tende ad aumentare”, dice la Comunità Papa Giovanni sottolineando che il giro d’affari ammonta ad una cifra che si aggira attorno ai 5 miliardi di euro, secondo un’indagine della Commissione Affari sociali della Camera, ”ma secondo le nostre stime e’ almeno il doppio”. I clienti sono circa per il 23% celibi, per il 77% sposati e in oltre la meta’ dei casi i clienti fanno parte del ceto ”medio alto”. Tra i clienti delle prostitute c’e’ anche un 5% di minori. Per fronteggiare questa piaga la Comunità fondata da don Oreste Benzi opera sul territorio con 18 unità di strada, composte da 90 operatori e 120 volontari. Nel 2013 le vittime di tratta inserite in programmi di protezione sociale sono state oltre 400, mentre in strada sono state contattate 10.400 donne. Circa 7000 sono le donne liberate dal 1995 dall’Associazione ad oggi.

La vicinanza del governo
Il Dipartimento Politiche Antidroga aderisce e supporta l’iniziativa promossa dalla Comunità Papa Giovanni XXIII, che si svolgerà domani a Roma con la via Crucis per le “ Donne Crocifisse” in favore delle giovani donne vittime di tratta, prostituzione coatta e violenze. Il DPA evidenzia inoltre un altro fenomeno allarmante che riguarda alcune ragazzine, cioè quello di procurarsi droga in cambio di sesso. Casi aneddotici, ma molto significativi che, vanno aumentando e che fanno pensare e riflettere sopratutto sui modelli educativi e sui valori di base che vengono oggi trasmessi dalle famiglie, ma anche dai media. Questo comporta a volte che, le ragazze si espongono maggiormente non solo al rischio di contrarre infezione di HIV, i dati in possesso del Dipartimento evidenziano, infatti come la trasmissione dell’infezione per via eterosessuale colpisca più le donne rispetto ai maschi, ma anche di andare incontro a violenze sessuali a seguito del consumo droga che, altera la percezione della realtà, la coscienza e di conseguenza inibisce qualsiasi tipi di reazione di difesa.

“Bene ha fatto Don Aldo Buonaiuto del servizio antitratta della Papa Giovanni XXIII – ha dichiarato Giovanni Serpelloni capo del DPA – a mettere in campo una iniziativa così importante per sensibilizzare l’opinione pubblica . Il DPA da parte sua, ha messo in campo insieme con le Nazioni unite a favore delle donne con problemi di droga il progetto DAD.NET, presentato ieri a Vienna alle Nazioni Unite durante la 57 esima Sessione della Commissione Internazionale Narcotici, che prevede tra l’altro, la creazione di un network composto da esperti di differenze di genere nell’ambito dell’uso di sostanze e di percorsi riabilitativi e di recupero, anche con il fine di promuovere e assistere lo sviluppo ed implementazione di interventi “evidence-based”, politiche e buone pratiche più rispondenti ai bisogni specifici delle donne, attivando anche programmi di counseling e informazione sui rischi specifici e le particolari vulnerabilità del sesso femminile inclusa la prostituzione”.