Inchiesta di Napoli, il figlio di De Luca si dimette da assessore al bilancio di Salerno. Renzi: “Gesto di grande serietà”. Cinquestelle all’attacco

Roberto DeLuca lascia. Il figlio del governatore della Campania si dimette da assessore al Bilancio del Comune di Salerno, dopo il suo coinvolgimento nell’inchiesta su tangenti e rifiuti nata dai video di Fanpage, e contrattacca: “Non intendo offrire alibi a nessuno, né pretesti per operazioni di aggressione politica. Ma è chiaro a tutti che è stata messa in piedi, con l’ingaggio addirittura di ex camorristi, una provocazione vergognosa, per inquinare e condizionare la campagna elettorale. Una vicenda oscura”.

De Luca jr, 34 anni, prende la parola a sorpresa, a Salerno, durante un incontro per la presentazione dei candidati dem alle elezioni. In prima fila c’è suo padre Vincenzo, col fratello maggiore Piero che corre alla Camera. Dimissioni inattese, dopo che ieri il governatore aveva avvertito: “Se pensate di ricattarci, anche con l’uso di camorristi, non perdete tempo. Andremo avanti a carro armato”. Roberto sceglie invece di lasciare: ribadendo la fiducia nei magistrati e la propria innocenza (“Non c’è assolutamente nulla di nulla”) e invitando a concludere con slancio la campagna elettorale “perché dobbiamo contrastare, con tutte le forze, il processo di imbarbarimento che tocca la vita pubblica del nostro Paese”. La platea salernitana gli tributa un’ovazione, ma il clima è teso e una donna insulta una cronista di Fanpage, poi le dà addirittura uno schiaffo. Episodio che scatena le reazioni, anzitutto di Luigi Di Maio: “Sono nati comunisti e stanno morendo squadristi. Ma i giornalisti di Fanpage non sono soli: gli italiani hanno bisogno di inchieste come le vostre”. LeU denuncia il “clima pesante” in Campania. In serata Matteo Richetti esprime alla cronista “la solidarietà di tutto il Pd”. Le dimissioni dunque non placano le polemiche, anzi. I Cinquestelle confermano i flash mob già convocati per domani a Napoli e a Salerno contro “la dynasty dei De Luca”.

Per Matteo Renzi quello di Roberto “è un gesto personale che lui ha fatto con grande serietà. Sono garantista, non avrei mai chiesto dimissioni dopo un avviso di garanzia, ma ho apprezzato. Spero che querelerà Di Maio che gli ha dato dell’assassino e spero che Di Maio rinunci all’immunità parlamentare, se è un uomo”. Il candidato premier del M5s invece insiste sul caso della cronista aggredita. “È vergognoso che il segretario del Pd e il presidente del Consiglio non abbiano preso posizione su questa vicenda ignobile. Ma con l’omertà e con gli schiaffi alle giornaliste non cambieremo mai questo Paese”.