Iorio bocciato, ma a piangere è il Cavaliere. Il Consiglio di Stato respinge il ricorso dell’ex governatore del Molise vittima degli effetti della legge Severino. Un’argomentazione in meno anche per Berlusconi

La sentenza del Consiglio di Stato su Michele Iorio, più che da Iorio, era attesissima da Silvio Berlusconi. Alla fine però da Palazzo Spada è arrivata una doccia gelata sia per l’ex governatore del Molise che per il Cavaliere. La sentenza chiude le porte del consiglio regionale a Iorio, sospeso per 18 mesi in virtù dell’entrata in vigore della legge Severino, e di fatto riduce al lumicino le speranze dei legali di Berlusconi che nelle ultime ore stavano provando ad aggrapparsi alla non retroattività del decreto “liste pulite”. Proprio sulla non retroattività avevano preparato il ricorso i legali dell’ex presidente del Molise: Iorio, infatti, è stato condannato in primo e secondo grado per abuso d’ufficio per fatti risalenti al 2004. I giudici amministrativi non hanno però ritenuto valide le argomentazioni relative a un fatto commesso nove anni prima dell’entrata in vigore del provvedimento. E così anche il Cavaliere potrà giocare una carta in meno per scampare agli effetti della legge Severino.