Italiani stufi della politica. Meglio un neonato che urla come vicino di posto in aereo che un dibattito sull’attualità

Secondo Jetcost tra i peggiori incubi dei passeggeri c'è il condividere il volo con persone che vogliono imporre le proprie idee e parlare di politica

Spazi angusti, costi eccessivi di cibo e bevande a bordo, poco posto per riporre il proprio bagaglio a mano, neonati che piangono, teenager confusionari…. Tutte cose che possono risultare antipatiche durante un volo aereo, ma mai quanto un vicino di posto che vuole parlare di politica e imporre le proprie idee. É questa la cosa che infastidisce di più i viaggiatori italiani, come emerge da un recente sondaggio del potente motore di ricerca di voli e hotel www.jetcost.it, secondo cui, negli ultimi tempi, tra scandali, casi di corruzione e l’’avvicinarsi delle prossime elezioni, quasi la metà della nostra popolazione (il 49%) non vuole proprio toccare l’argomento o sentirne parlare in volo.

Il team di Jetcost ha estrapolato questi dati da un studio sulle esperienze dei passeggeri ad alta quota, realizzato tra 3.000 persone (500 di ogni nazionalità tra italiani, britannici, spagnoli, tedeschi, francesi e portoghesi), maggiorenni e con almeno un viaggio all’’attivo negli ultimi due anni. A tutti è stato chiesto quale fosse la cosa che in assoluto giudicavano più fastidiosa durante un volo aereo e le risposte più comuni sono state:

1. I passeggeri rumorosi e esuberanti.
2. I prezzi elevati di cibi e bevande.
3. Il poco spazio per le gambe.
4. La mancanza di spazio per mettere il bagaglio a mano.
5. Il ritardo causato dall’attesa degli altri passeggeri.

Poi gli è stato domandato se gli fosse mai capitato di fare un volo con compagni di viaggio particolarmente fastidiosi e ben il 75% ha risposto in modo affermativo. Ma quali sarebbero i passeggeri più irritanti vicino a cui non si vorrebbe mai capitare? Queste le risposte più popolari:

1. Qualcuno che manifesta apertamente e vuole imporre le sue opinioni politiche controverse (49%).
2. Una giovane comitiva (34%).
3. I neonati o i bambini che urlano (31%).
4. Una persona che ha paura di volare (18%).
5. Un passeggero che russa (12%).

Infine, sulla possibilità di chiedere ai membri dell’equipaggio di cambiare posto a sedere, nel caso di vicino particolarmente “irritante”, il 68% ha detto che lo farebbe; in due hanno anche raccontato di aver assistito alla scena di viaggiatori fatti scendere dall’’aereo perché avevano creato problemi e tensioni con altri passeggeri.

Per quanto riguarda i risultati a livello europeo, gli italiani sono risultati i terzi in Europa, dopo gli spagnoli e gli inglesi, che vogliono sentir parlare il meno possibile di politica in aereo:

1. Spagnoli 65%
2. Inglesi 61%
3. Italiani 49%
4. Portoghesi 48%
5. Tedeschi 30%
6. Francesi 25%

Un portavoce di Jetcost ha dichiarato: “La politica italiana negli ultimi tempi è diventata un argomento scottante per molti, i casi di corruzione, la questione dei migranti, le alleanze pre-elezioni, la nuova legge elettorale e la crescita del Movimento 5 Stelle sono solo alcuni esempi di tematiche che possono scatenare dissapori e tensioni e creare dibattiti accesi, anche se i passeggeri provenienti da altri paesi hanno problemi più grandi, come i britannici con la Brexit e gli spagnoli con la Catalogna. In ogni caso, noi di Jetcost crediamo che ognuno abbia il diritto di esprimere liberamente la propria opinione, ma che un volo non sia il luogo più adatto per cercare di imporre le proprie idee ad altri o per mettersi a discutere con i passeggeri che la possono pensare diversamente.”