J’accuse del sottosegretario Dell’Orco: “La manutenzione spetta al concessionario. Ora serve un piano di prevenzione”

J'accuse del sottosegretario Dell'Orco: "La manutenzione spetta al concessionario. Ora serve un piano di prevenzione"

C’è un punto, inderogabile, da cui ogni analisi sul disastro di Geno non può prescindere: “La manutenzione e i controlli sulla sicurezza devono essere fatti dal concessionario, in questo caso da Autostrade per l’Italia”, chiarisce a La Notizia il sottosegretario alle Infrastrutture Michele Dell’Orco.

Il ministero, invece, in questo caso che ruolo ha?
“Deve controllare che il concessionario faccia i dovuti controlli. È ovvio che se il concessionario avesse fornito dei dati dicendo che c’è un rischio di crollo, si sarebbe intervenuti. Ma così non è stato”.

Sono individuabili responsabilità?
“Vedremo cosa accerterà la magistratura. Certo è che, visto quel che è successo, c’è stata una cattiva manutenzione nei precedenti anni”.

E nell’ultimo periodo cosa è successo?
“Autostrade per l’Italia ha chiesto di fare una manutenzione straordinaria e la direzione ministeriale che si occupa delle concessioni ovviamente ha concesso l’autorizzazione. Evidentemente quel tipo di manutenzione andava fatta negli anni scorsi”.

Se in ambito giudiziario dovessero emergere responsabilità?
“I responsabili dovranno assolutamente pagare. E, nel caso la magistratura dovesse individuarli, il ministero si costituirà parte civile per tutelare cittadini e vittime”.

Visto quanto accaduto quale sarà l’azione del Governo?
“Ci concentreremo su una sorta di Piano Marshall e, dunque, sulla manutenzione delle opere esistenti e in particolare proprio dei ponti. Lavoreremo, poi, sui vincoli europei per sdoganare risorse per le infrastrutture e parliamo di miliardi. Vogliamo infine lavorare sulla tecnologia per la sicurezza, di modo che vengano segnalati anche lievi spostamenti delle infrastrutture che possono far presagire che ci possano essere problemi di mancata manutenzione”.

Il futuro di Genova?
“Stiamo valutando alcune alternative. Ora partirà la solita polemica Gronda sì, Gronda no. Anche se dovesse partire l’opera, i cantieri si apriranno nel 2019 e secondo i progettisti sarà pronta solo nel 2029. Non è questa l’emergenza. Noi dobbiamo dare risposte già nei prossimi mesi: stiamo ipotizzando di proseguire la cosiddetta strada a mare che attualmente non arriva a Genova Voltri. Una strada a scorrimento veloce potrebbe essere implementata per alleggerire il traffico in quella zona.