Shoah, bufera su Berlusconi: Germania con Renzi

di Alessandro Righi

Fuoco europeo su Silvio Berlusconi. L’attacco arriva direttamente dal Partito popolare europeo, lo stesso a cui appartengono gli azzurri. Le accuse lanciate sabato dal leader di Forza Italia, che ha accusato i tedeschi di negazionismo affermando “pensano che i lager non siano mai esistiti”, non hanno di certo lasciato indifferenti il Ppe e più in generale tutta Europa. “Le dichiarazioni di Berlusconi mi hanno nauseato. Gli chiedo di ritirarle immediatamente e scusarsi con i sopravvissuti dell’olocausto e con i cittadini della Germania”. Così Jean Claude Juncker, candidato Ppe alla presidenza della Commissione europea, sulle parole dell’ex premier sui lager. “Ci sono cose su cui non si può scherzare”, ha dichiarato Juncker in una nota diffusa dal suo servizio elettorale, “Per chiunque abbia in testa la storia d’Europa, questo è particolarmente vero per il terrore sperimentato durante l’Olocausto che è costato milioni di vite innocenti. Signor Berlusconi, l’Olocausto non è argomento su cui ridere!. Chiedo al signor Berlusconi”, si legge in conclusione della nota, “di ritirare immediatamente le sue dichiarazioni e di scusarsi con i sopravvissuti dell’Olocausto e con i cittadini della Germania. Nella politica europea non c’è spazio per dichiarazioni divisive che tradiscono i valori su cui la nostra Unione è fondata”.

La Germania sbatte la porta
A volte il silenzio vale più di mille parole. Ed è questa la strada scelta dalla cancelliera tedesca Angela Merkel per commentare le ultime affermazioni del Cavaliere. A parlare c’ha pensato, però, il suo portavoce Steffen Seibert: “Quelle di Silvio Berlusconi sono affermazioni talmente assurde che il governo tedesco non le commenta. Non commento neppure i manifesti elettorali negli altri Paesi”, ha aggiunto il portavoce a proposito dello slogan “Più Italia, meno Germania” circolato su Internet con il logo di Forza Italia, “la Germania lavora insieme all’Italia in amicizia e questo non cambierà”. Intervento che si aggiunge a quello di Juncker, che ha pure chiesto a Berlusconi di scusarsi. Una dura presa di posizione che però non ha convinto pienamente il capogruppo di Forza Italia alla Camera, Renato Brunetta: “Le dichiarazioni di Juncker sono esse sì incresciose, e purtroppo figlie di un triste calcolo elettorale: la paura cioè di perdere i voti della Merkel. Altro che scusarsi con tedeschi ed ebrei. Berlusconi non ha affatto scherzato sull’Olocausto, né accusato a vanvera un popolo che stimiamo e amiamo, ma ha dato voce a un timore serio e realistico dell’opinione pubblica non solo italiana. Oggi i leader tedeschi”, ha continuato Brunetta, “al di là delle dichiarazioni di facciata tendono per la loro personale ambizione, a rimuovere la memoria di quel che le pulsioni nazionalistiche ed egemoniche della Germania hanno storicamente sempre causato in Europa: e cioè invasioni, guerre e lutti”.

Complotto secondo Silvio
La marea di polemiche piombate sul Cav lo hanno convinto a rispondere con una nota, destinata anch’essa a innescare un nuovo tormentone. Parole con cui prova a raddrizzare il tiro e che provano a ridurre l’astio con i tedeschi: “Mi pare doloroso e spiacevole che la sinistra europea abbia compiuto l’ennesima speculazione, montando un caso su una mia frase, estrapolata dal contesto di un mio ragionamento sul candidato della sinistra Martin Schulz”. Rispondendo al candidato del Ppe alla Commissione europea, in merito alle frasi sui lager e i tedeschi, Berlusconi ha aggiunto: “A Jean-Claude Juncker, che non dovrebbe cadere in simili trappole da campagna elettorale non ho che da ripetere quanto è già noto: rivendico il mio ruolo di amico storico del popolo ebraico, e dello Stato di Israele, che è e resta unico presidio di libertà e di democrazia in tutto il Medio Oriente. Surreale attribuirmi sentimenti antitedeschi o una presunta ostilità verso il popolo tedesco, di cui sono amico”.