La Bce non si fida delle banche. Al setaccio anche 15 istituti italiani

di Sergio Patti

Possiamo ancora fidarci delle banche? Non la solita associazione dei consumatori, ma la stessa Banca centrale europea ha più di qualche dubbio. E ieri la Bce ha annunciato un controllo generale, con metodi nuovi e quasi certamente più rigorosi rispetto al passato. Un annuncio che ha creato il panico nelle Borse, annullando l’euforia delle scorse settimane. Il motivo? Da una parte c’è la preoccupazione di trovare ancora chissà che nonostante i bilanci degli istituti siano stati plurirettificati, a spese in fin dei conti degli azionisti. Dall’altra, il nuovo check avvicina il sistema a quella integrazione europea che, viste le premesse sul funzionamento del sistema finanziario, promette più vincoli che opportunità per imprese e risparmiatori. Per quanto riguarda l’Italia sono quindici le banche coinvolte nella valutazione della Bce. Si tratta di Carige, Monte dei Paschi di Siena, Piccolo credito valtellinese, Banca Popolare dell’Emilia Romagna, Banca Popolare di Milano, Popolare di Sondrio, Popolare di Vicenza, Banca Popolare, Credito Emiliano, Iccrea Holding, Intesa SanPaolo, Mediobanca – Banca di credito finanziario, UniCredit, Unione di banche italiane e società cooperative, Veneto Banca.

Più trasparenza. Forse
Per il ministro dell’Economia e Finanze Fabrizio Saccomanni non c’è da temere. “La valutazione complessiva avviata dalla Bce in vista dell’assunzione delle funzioni di Vigilanza consente di muovere un ulteriore passo nella direzione dell’Unione bancaria, pietra importante nella costruzione di una effettiva Unione economica e monetaria”, ha affermato Saccomanni. “L’esercizio – ha spiegato – contribuirà a rendere il sistema più trasparente e sicuro e rafforzerà la fiducia del mercato e degli investitori”. Come ha già avuto modo di dire in passato, il ministro Saccomanni ha poi aggiunto che “l’Italia non ha nulla da temere, il sistema bancario italiano si è dimostrato tra i più solidi di tutte le economie avanzate nonostante una crisi lunghissima che ha messo in ginocchio altri sistemi, e certamente uno tra quelli meglio vigilati e governati da norme severe”. Saranno queste le stesse conclusioni a cui arriverà la Bce? A vedere la reazione dei mercati qualche dubbio tra gli operatori c’è. Basti vedere la reazione delle Borse, con Milano peggiore in Europa, precipitata a -2,38% sul listino principale del Ftse Mib. In rosso anche il resto del Continente, con Parigi (-0,81%), Londra (-0,32%) e Francoforte (-0,31%). A far precipitare Piazza Affari non è stata dunque solo l’incidenza del comparto bancario sul complesso del listino. E neppure l’annuncio in mattinata del nuovo record raggiunto dal nostro debito pubblico. A spingere le vendite è stata la paura di nuove rettifiche necessarie su alcuni istituti in particolare. Così Banca Monte dei Paschi di Siena ha accusato una flessione superiore al 6%, penalizzata anche dall’ipotesi che la Fondazione a breve possa vendere azioni sul mercato per ripianare i propri debiti. L’ente senese, comunque, ha invocato l’intervento della Consob contro le notizie circolate negli ultimi giorni sulla quantità e sulla tempistica della cessione. Tornando al settore, sono andate molto male pure Banco Popolare (-5,5%), Bper (-5,9%), Banca Popolare di Milano (-5,3%), Unicredit (-3%) e Banca Intesa (-2,61%).

Visco fa l’ottimista
A poco sono servite le parole del governatore della Banca d’Italia Ignazio Visco, che intervenendo a un convegno dell’Abi ha fatto notare che il principale indice di solidità delle banche – il Core Tier 1 – in Italia è mediamente all’8%, un livello definito “sicuramente giusto”. “La cosa più importante – ha aggiunto riferendosi alla prossima Asset quality review – è che sia un esercizio rigoroso basato su regoli uniformi e condotto in modo serio da tutte le banche che saranno coinvolte”. Per quanto riguarda poi le possibili difficoltà che le banche italiane potrebbero avere, Visco ha assicurato che a fronte delle sofferenze ci sono riserve e soprattutto azioni da intraprendere per migliorare l’efficienza. Ma le banche italiane saranno penalizzate? “Non mi pare”, ha detto il Governatore. E se lo dice lui…