La burocrazia che blocca il Paese. Rho-Monza, guerra tra enti per la strada dell’Expo

di Oscar Valori

È scontro istituzionale sulla riqualificazione della Rho-Monza, opera funzionale ai collegamenti con l’area di Expo 2015. Da un lato i sindaci interessati (sostenuti dalla Provincia di Milano) e dall’altro Autostrade per l’Italia e Milano-Serravalle, ferme nel portare avanti il progetto originario. Ma Milano-Serravalle, è bene ricordarlo, è partecipata dalla stessa Provincia di Milano (attraverso Asam) all’80% e dal Comune al 18%. E la Regione? A tratti pare minacciare l’abbandono del progetto nel caso in cui i Comuni non diano parere positivo all’opera (rinviando le richieste a lavori iniziati), a tratti starebbe per avvicinarsi alle posizioni dei “ribelli”.

Un’opera nata male
L’idea è del 2006: potenziare attraverso un appalto in 3 lotti la strada provinciale 46 Rho-Monza, per trasformarla in autostrada dall’attuale tangenziale nord (all’altezza di Paderno Dugnano) all’autostrada A8 Milano-Laghi (all’altezza dello svincolo di Rho-Fiera). Nove chilometri complessivi, per un costo totale di 306 milioni di euro. Sindaci e cittadini hanno le idee chiare: “Il lotto 1 all’altezza di Paderno Dugnano sarà una sopraelevata che passerà in corrispondenza del terzo piano delle case – spiegano -, una strada a 14 corsie che passerà tra l’altro a dieci metri da un centro pediatrico che visita circa 6 mila bambini all’anno. Il passaggio di autoveicoli è stato calcolato in oltre 80 milioni all’anno”.

Finanziamenti a rischio
I sindaci dell’area nord-ovest di Milano interessati, il pidiellino Alparone in testa, spiegano: “Milano-Serravalle sta facendo di tutto per non perdere i finanziamenti legati ai Lotti 1 e 2 sulla riqualificazione della Rho-Monza, ma è evidente che non ha certezza sulla realizzazione dell’opera in tempo utile per Expo 2015.” Il vecchio cronoprogramma dei tre lotti infatti indicava (a gennaio 2010) l’inizio dei lavori per marzo 2012 (con ultimazione a settembre 2014): tempi ormai superati. Autostrade per l’Italia e Milano-Serravalle (e dunque la stessa Provincia) tirano dritto: avanti così e senza interramento. Prossimo passo la nuova “conferenza dei servizi” del 30 settembre, che dovrebbe approvare l’opera. Un progetto nato per Expo e già in ritardo rispetto all’evento che richiederà nuove infrastrutture stradali; ostacolato da molti e schizofrenicamente da quegli stessi enti che lo hanno promosso.