Capitale delle buche. Una ogni 15 metri. Crateri nell’82% delle strade di Roma

Una bacchetta magica potrebbe non bastare al prossimo sindaco di Roma per far fronte al problema delle buche nelle strade della Capitale

Una bacchetta magica potrebbe non bastare al prossimo sindaco di Roma per far fronte al problema delle buche nelle strade della Capitale. E visto che, chi più chi meno, tutti i candidati al Campidoglio hanno messo il problema “buche” nei punti principali della campagna elettorale, chiunque vincerà avrà davvero un bel da fare. Perché l’82% delle strade romane presenta almeno una buca e il 55% ne ha anche più di una.

IL DOSSIER – La mappatura delle vie di Roma è stata fatta per la prima volta dal Codacons e fa riferimento alla situazione nello scorso mese di aprile su un campione di 850 vie di Roma. Dati alla mano emerge che su un totale di circa 6mila chilometri di strade ben 4.900 presentano problemi di tenuta dell’asfalto. Il rapporto entra nel dettaglio sottolineando che il diametro medio delle buche di Roma è di 35 centimetri. Ma il dato peggiore per gli automobilisti è quello della frequenza delle buche: una ogni 15 metri, ciò vuol dire essere costretti a fare un vero e proprio slalom o, in alternativa, distruggere la propria automobile, o motorino. La raccolta dei dati sulla mobilità del Codacons evidenzia anche tra gennaio e marzo 2016 ben 2mila interventi da parte dei vigili urbani ‘per problemi causati dalle buche, con oltre 1.400 incidenti causati dalle strade dissestate. Il Codacons, infine, denuncia anche irregolarità sui lavori di rifacimento delle strade svolti nell’80% dei casi.

LE ZONE OFFLIMITS – La strada peggiore di Roma è via Montebuono: 38 buche su 80 metri di strada (una ogni 2,1 metri). E non parliamo certo di una strada di estrema periferia. I quartieri dove sono stati riscontrati più danni sono quelle di Ponte di Nona, Tor Vergata, Giardinetti, Settecamini, Torre Maura, Prenestino, Tiburtino, Montesacro, Trieste, Parioli, Talenti, Primavella, Garbatella, Eur, Trullo. Con un’urgenza di interventi anche nel 33% delle grandi arterie stradali. Interventi che conviene fare anche in virtù della nuova legge sull’omicidio stradale che può prevedere anche la condanna del gestore della strada qualora venga accertata la responsabilità in chi ha fatto (male) i lavori.