La Manovra della Cei va in porto. Alle paritarie 25 milioni in più. Ok in Senato all’emendamento alla legge di Stabilità. Monsignor Galantino aveva chiesto misure ad hoc

Alla fine la pressione della Cei ha prodotto i suoi risultati. E nella Manovra, il cui esame è agli sgoccioli in commissione bilancio al Senato, arrivano 25 milioni di euro in più per le suole statali non paritarie. L’operazione, neanche a dirlo, ha sollevato un vespaio di polemiche, soprattutto da parte delle opposizioni. Ma si tratta di un classico, visto che sul tema dei fondi alle paritarie si dibatte da decenni. Sta di fatto che ieri la commissione Bilancio di palazzo Madama ha approvato un emendamento ad hoc alla legge di stabilità  per il 2016. Il “capitolone” relativo alle risorse destinate alle scuole non statali paritarie passerà da 472 a 497 milioni di euro, con un incremento di 25 milioni tondi tondi per l’anno prossimo e i prossimi anni. L’obiettivo era di arrivare a 500 milioni ma poi tre milioni sono stati dirottati su un altro capitolo di spesa: quello per l’acquisto dei libri di testo da parte delle famiglie meno abbienti.

IL CONTESTO
Le scuole paritarie stanno vivendo uno dei momenti di maggiore difficoltà, probabilmente dovuto alla crisi economica che dirotta gli alunni verso le scuole statali. E per evitare il tracollo è intervenuta di recente anche la Cei, attraverso il segretario generale Nunzio Galantino. “Alla scuola”,  aveva già avuto modo di dire il segretario della Cei, “il governo sta dando attenzione ma non è ancora sufficiente: senza investimenti nella formazione non si va da nessuna parte”. Un chiaro riferimento alle risorse per le paritarie che da anni vengono ridotte. Ma le opposizioni hanno parlato di “schiaffo alla scuola pubblica”. Nel governo è stato il sottosegretario Gabriele Toccafondi, che ha la delega per le paritarie, ha commentare l’operazione. “Ottimo segnale l’approvazione dell’emendamento che aumenta il fondo per le scuole paritarie fino ad arrivare a 497 milioni dopo i tagli degli ultimi anni”, ha dichiarato. “Questo governo”,  ha aggiunto, “dopo aver stabilizzato i fondi per i prossimi anni, aver inserito lo strumento delle detrazioni fiscali per le famiglie nella Buona Scuola e aver affrontato la questione Imu per gli istituti, aumenta il contributo per le scuole paritarie di 25 milioni”.

LA PROIEZIONE
Nel giro di un quinquennio, dal 2009/2010 al 2014/2015, gli iscritti nelle paritarie sono calati del 10 per cento abbondante, con una perdita secca di 113mila studenti e scolari. Ma è nelle scuole superiori che si è registrato un vero e proprio esodo, con un calo del 25 per cento. “L’Esecutivo”,  ha proseguito Toccafondi, “continua il lavoro per abbattere muri ideologici. L’approvazione dell’emendamento è l’ennesimo segnale che la scuola per noi è tutta pubblica e poggia su due gambe: una è rappresentata dalla scuola pubblica statale, l’altra è rappresentata dalla scuola pubblica non statale, o paritaria, frequentata da oltre un milione di ragazzi”. Ma il milione di alunni degli anni scorsi è solo un ricordo: l’ultimo dato parla di 961mila iscritti, 604mila dei quali nelle materne.