La minaccia del terrorismo è la più alta dall’11 settembre, per l’Europol probabile attentato in Europa

Non c'è nessuna minaccia specifica per l'Italia. Ma l'allerta terrorismo è la più alta dall'11 settembre. L'allarme dell'Europol al Comitato Schengen.

Non c’è nessuna minaccia specifica per l’Italia. Ma l’allerta terrorismo è la più alta dall’11 settembre. “Temo sia probabile un nuovo attacco in Europa in futuro”, ha affermato il direttore di Europol, Rob Wainwright, parlando al Comitato Schengen. “Da gennaio sapevamo che l’Is aveva stabilito una nuova struttura di comando in Siria per gli attacchi all’estero. Stiamo seguendo diverse linee investigative”, ha continuato.

La rete dei trafficanti
L’Europol si è anche soffermato sui flussi migratori, concentrandosi sul traffico illegale. “C’è stato un flusso senza precedenti di migranti e il 90% ha usato servizi illegali che hanno facilitato il loro viaggio verso l’Europa. Ciò significa che l’attività criminale dei trafficanti è il cuore del problema e deve essere il cuore della nostra risposta”, ha sottolineato Wainwright. Il numero uno dell’Europol ha raccontato gli strumenti usati dai capi di queste organizzazioni. “I trafficanti usano anche strutture economiche legali, per esempio agenzie di viaggio, e i migranti vengono contattati anche attraverso i social media, come ad esempio Facebook. L’infrastruttura criminale partecipa anche alla cosiddetta distribuzione secondaria dei migranti, cioè quella una volta arrivati dentro l’Unione europea. La filiera prevede varie figure, dai capi della manodopera, ai reclutatori, ai contrabbandieri, ai riciclatori di denaro e strozzini. I migranti sono molto vulnerabili e vengono impiegati nella manodopera illegale, nella prostituzione e nello spaccio di droga”.

Infine su Schengen, Wainwright ha dichiarato: “L’introduzione dei controlli temporanei alle frontiere sia stata efficace consentendo almeno per un pò di allentare e ridurre il numero degli arrivi ma una conseguenza non voluta è stata il proliferare di forme di servizi illegali alternativi che ci ha imposto di cambiare le nostre strategie di contrasto”.