La patrimoniale è un’idea folle. Così Cgil & C. non servono a nulla. Parla l’economista Rinaldi: “Il vero problema sono i salari. Non stupisce che diminuiscano gli iscritti ai sindacati”

Intervista all'economista Antonio Maria Rinaldi

“Nulla di nuovo sotto il sole per quanto riguarda le idee che covano sinistra e sindacati. Mi chiedo a cosa servano i sindacati se lanciano sempre queste idee che, mi permetta di dirlo, sono folli”. Il professor Antonio Maria Rinaldi, economista vicino alla maggioranza gialloverde, boccia senza via d’appello la proposta lanciata ieri dal segretario della Cgil, Maurizio Landini, di fare una nuova patrimoniale per rilanciare l’economia italiana. “Vorrei ricordare a Landini che di patrimoniali ce ne sono già tantissime. Proporre nuove sui risparmi e dunque sulle proprietà immobiliari, oggi come oggi sarebbe una follia”.

Perché, scusi?
“Probabilmente il neo-segretario Landini ignora che sono proprietari di casa l’80% delle famiglie italiane, di cui la gran parte sono anche iscritti al suo sindacato… sempre meno per la verità… Il fatto di pagare una patrimoniale solo per questo, mi sembra alquanto anacronistico”.

Si potrebbe raggranellare un po’ di quattrini da chi possiede di più, però.
“Se Landini non se n’è accorto, dall’improvvido Salva-Italia di Monti del 2011 con l’Imu anche sulla prima casa, che di fatto è una patrimoniale, il valore degli immobili si è ulteriormente deprezzato. Poiché il patrimonio degli italiani in immobili vale più di 6 miliardi di euro, significherebbe ulteriormente depauperare questa enorme risorsa di ricchezza degli italiani. Dovrebbe spiegarci Landini, poi, a cosa dovrebbe servire questa patrimoniale: ad abbattere il debito pubblico?”.

E se così fosse?
“Dai tempi di Prodi con le dismissioni dell’Iri ci hanno fatto credere che così sarebbe diminuito il debito che invece, come sappiamo, è sempre aumentato. Il fatto di togliere dalle tasche degli italiani ricchezza che invece potrebbe essere utilizzata per altri fini, appare veramente demenziale”.

Bocciatura totale, dunque?
“Assolutamente sì. Anche perché se nelle intenzioni demagogiche di Landini c’è quello di colpire i grandi patrimoni, lo sanno ormai tutti che sono già migrati e blindati da diverso tempo all’estero. È come mettere il sale sulla coda dell’uccellino che è già scappato. A pagarne le conseguenze sarebbero dunque solo i semplici cittadini italiani”.

E allora se dovesse dare un suggerimento ai sindacati, cosa direbbe loro?
“Se Landini vuole davvero prendere il toro per le corna, apra un serio dibattito reale sul fatto che i signorotti dell’Unione europea ci impongono per la competitività la svalutazione salariale. Ed è quello che interessa i lavoratori che lui dovrebbe rappresentare”.

Perché questa è la soluzione?
“Noi siamo in una gabbia per cui solo ed esclusivamente dalla compressione dei salari si passa alla competitività delle merci. Possibile che nel 2019 ancora non si sia capito questo? Mi rifiuto di crederlo”.

I sindacati, invece, sembrano puntare su altro.
“Così i sindacati non servono a nulla, a mio avviso. Ma se ne sono accorti ancora prima di me gli stessi lavoratori che non rinnovano più le tessere. Un motivo ci sarà: evidentemente non si sentono rappresentati”.

Nel frattempo il Pd di Zingaretti in uno dei primi incontri al Nazareno ha ricevuto proprio i sindacati.
“Credo che i problemi di Zingaretti sia diversi. Innanzitutto prima di far parlare i suoi colleghi di partito, magari stia un po’ attento. La sortita di aumentare gli stipendi dei parlamentari equiparandoli a quelli degli europarlamentari è stato un autogol devastante. Ora passa il messaggio che da una parte il Pd vuole la patrimoniale e dall’altra vuole mega-stipendi per gli onorevoli”.

Sembra un po’ un controsenso messa così.
“Se avessero chiesto agli uffici stampa di Lega e Movimento cinque Stelle di fare una campagna contro il Pd, non sarebbero riusciti a fare di meglio di quanto ha fatto Zanda da solo”.