La Perla diventa olandese. Ci ritiriamo pure sulla moda. Salta l’offerta cinese per il marchio di lingerie. Il Made in Italy piace a tutti e noi vendiamo

Va in Olanda e non in Cina ma comunque vola all’estero La Perla, il marchio italiano diventato leader globale nel settore lingerie di alta gamma

Va in Olanda e non in Cina ma comunque vola all’estero il controllo di La Perla, il marchio italiano diventato leader globale nel settore lingerie di alta gamma. Il nostro sistema della moda perde dunque un altro pezzo, anche se il destino del gruppo fondato nel 1954 da Ada Masotti sembra adesso meno incerto, visto che l’acquirente Sapinda Holding avrebbe fornito più garanzie sugli investimenti futuri rispetto al pretendente arrivato a un metro dall’aggiudicarsi l’affare, il cinese Fosun Fashion Group. Silvio Scaglia, che con la sua Pacific Global Management nel 2013 aveva rilevato all’asta per 69 milioni il 100% delle azioni di La Perla Global Management Limited (controllante della società La Perla Group), ha fatto esplicitamente riferimento alla disponibilità di mezzi degli olandesi per far crescere ancora di più il marchio nel mondo. Non è stato reso noto l’ammontare dell’operazione, né il margine per la holding di famiglia di Scaglia, che resta nel settore della moda attraverso la più grande rete di gestione di modelle e modelli del mondo, operante con i marchi Elite, Women and The Society.

Stile e finanza – “Siamo soddisfatti – ha detto proprio Scaglia – che Sapinda abbia acquisito La Perla in quanto darà continuità alla nostra visione strategica posta a creare un brand globale del lusso che rappresenti le molteplici sfaccettature della femminilità. Ho avuto modo di conoscere e collaborare con Sapinda ed il suo ceo, Lars Windhorst, molti anni fa – ha continuato Scaglia – e pertanto sono sicuro che il nuovo investitore ha le risorse necessarie per sviluppare ulteriormente La Perla”. Si profila dunque una continuità che rassicura i circa 1.500 dipendenti della società, da settimane in apprensione per il passaggio della proprietà ai cinesi di Fosun Fashion Group. Cessione che non è arrivata nei trenta giorni stabiliti per la trattativa in esclusiva, aprendo così la strada al colpo di scena che porta ad Amsterdam. Sapinda è un gruppo di investimento in mano a manager e ricche famiglie private che opera tra Europa, Africa e Asia in cerca di opportunità di investimento. Questo dovrebbe garantire la prosecuzione del lavoro fatto negli ultimi cinque anni da Scaglia con un processo di riposizionamento del brand, al quale adesso andrebbero aggiunti importanti investimenti su più continenti. Windhorst, dopo aver reso merito agli sforzi di Scaglia per lo sviluppo dell’attività, ha assicurato l’intenzione di investire ulteriormente e migliorare la posizione finanziaria dell’azienda perseguendo la strategia di crescita intrapresa sino ad oggi.