La Sea Watch 3 è entrata nelle acque territoriali italiane. Peggiorano le condizioni meteo al largo della Sicilia. Di Maio: “Se ne occupi l’Olanda”

La nave della Ong Sea Watch con a bordo 47 migranti è ancorata a 1,4 miglia dal porto di Augusta

La nave Sea Watch 3, che stazionava da ieri al largo di Siracusa, è entrata da qualche ora nelle acque territoriali italiane ed è ancorata a circa un miglio dalle coste della Sicilia (segui la rotta in diretta). L’ingresso, secondo quanto si apprende dalla Guardia Costiera italiana, è stato consentito a causa delle cattive condizioni meteo per garantire la sicurezza dei 47 migranti che si trovano a bordo, ormai da 7 giorni, e della stessa imbarcazione. La Sea Watch è affiancata da motovedette della Guardia Costiera e della Guardia di Finanza.

La Sea Watch 3, ha spiegato la Guardia costiera, era intervenuta il 19 gennaio nell’area Sar libica per soccorrere 47 migranti a bordo di un gommone in difficoltà, “senza il coordinamento dell’autorità Sar competente”. Una volta concluso il soccorso la nave della Ong ha iniziato la navigazione verso nord e, a causa del maltempo, ha prima cercato riparo verso Lampedusa e poi si è spostata verso la Sicilia orientale. “Per riparare dalle condizioni meteo in ulteriore peggioramento – scrive Sea Watch in un tweet – ci hanno assegnato un ‘posto di fonda’ a 1,4 miglia dal porto di Augusta, Marina di Melilli, Siracusa. Un ‘posto di fonda’ invece di un Pos”.

“Io fornisco anche un’alternativa: siccome sulla Sea Watch c’è una bandierina olandese che sventola e siccome non mi pare che gli olandesi abbiano ancora detto nulla, trovino la maniera migliore per prendersi in carico i migranti”, ha detto il ministro delle Infrastrutture e dei trasporti, Danilo Toninelli. “La nave Ong Sea Watch 3 avrà dal governo italiano supporto medico e sanitario qualora ne avesse necessità – ha ribadito, invece, il vicepremier Luigi Di Maio -, ma la invito ancora a puntare la prua verso Marsiglia.”

“Questa nave – ha aggiunto il leader del M5S – batte bandiera olandese e si trova ora a pochi chilometri dalle coste italiane. Per questo ritengo opportuno convocare immediatamente l’ambasciatore olandese e chiedergli che intenzioni abbia il suo governo. Chiederanno, assieme a noi, alla Sea Watch 3 di andare a Marsiglia o li faranno sbarcare a Rotterdam? Noi siamo disposti alla massima collaborazione, ma la nostra linea sulle Ong non cambia”.