La terra torna a tremare in Centro Italia. Paesi devastati tra Marche e Umbria: si contano almeno tremila sfollati

Due scosse di terremoto a distanza di 2 ore, epicentro tra Marche e Umbria. E poi una terza nella notte. Italia centrale ripiomba nell'angoscia

Trema terra, trema cuore. E lo fa per ben due volte, nel giro di sole due ore. Per poi replicare, ancora una volta, nella notte. La terra, dunque, torna a tremare con una “doppietta sismica” (così l’hanno chiamata ieri in tarda serata dall’Istituto Nazionale Geofisica e Vulcanologia) tanto imprevedibile quanto drammatica e peraltro, fanno sapere ancora dall’Ingv, collegata all’evento sismico dello scorso 24 agosto che devastò alcuni centri (da Amatrice ad Arquata del Tronto) di Lazio e Marche. Ma anche ieri il sisma ha avuto effetti devastanti. “Catastrofici”, come detto da alcuni sindaci della zona colpita. Paesi distrutti e, almeno in tarda nottata, nessuna vittima ma solo diversi feriti.

DRAMMA E PAURA – Ma riavvolgiamo il nastro. La prima scossa delle 19,11 è stata avvertita anche a Roma, nelle Marche, nelle zone terremotate dell’Ascolano, ad Ancona, a Fabriano e Pesaro e finanche in Toscana, ad Arezzo, nel Casertano e in Molise. L’epicentro è nella provincia di Macerata, precisamente nella Val Nerina, nella zona compresa tra Perugia e Macerata: il centro più vicino è Castelsantangelo sul Nera. In molte località è mancata la corrente elettrica e ci sono state difficoltà nelle comunicazioni. Le situazioni più critiche a Visso, Ussita, Preci e Castelsantangelo. L’Istituto nazionale di Geofisica e Vulcanologia, ha fatto sapere che la magnitudo del sisma è stata di 5.4 gradi. Molte persone sono uscite di casa spaventate. Tantissime le chiamate ai vigili del fuoco. Due le persone ferite e qualche crollo a Visso (Macerata) come spiegato in tarda serata dal capo della Protezione civile Francesco Curcio. Ma la gente, spaventata per le strade anche sotto la pioggia, non sapeva che il peggio ancora doveva arrivare. Poco dopo la prima scossa, infatti, è stata registrato un altro evento.

Ma alle 21,18 è stata avvertita una seconda fortissima scossa: da Napoli a Trieste, la magnitudo è stata 5.9. La terra ha tremato anche in Veneto. L’epicentro, questa seconda volta, è a Ussita. “Un terremoto fortissimo, apocalittico, la gente urla per strada e ora siamo senza luce, vi prego lasciateci lavorare”, ha detto nei primi momenti concitati il sindaco di Ussita Marco Rinaldi dopo la nuova forte scossa. Che poi ha parlato di una scossa “terribile e lunga, di una violenza inaudita. Il più forte terremoto della mia vita. Sono crollate parecchie case”. Esistono anche difficoltà di accesso al paese ora. Il sindaco di è detto però da subito “fiducioso” sul fatto che non ci siano vittime. “La gente era tutta per strada”. Sorte beffarda: la prima scossa ha in qualche modo “salvato” vite umane, scongiurando catastrofi con il secondo pesante sisma. Ma ora ci sarà tempo e modo per contare i danni. Oltre a Ussita, infatti, anche Castelsantangelo sul Nera è stato devastato. “Pure la cinta muraria è crollata”, ha fatto sapere il sindaco tramite la Protezione Civile. “Come se ci fosse stato un bombardamento. Una botta che non finiva mai”, ha ribadito il sindaco di Serravalle del Chienti, comune già simbolo del terremoto del 1997. Infine, l’ultimo sussulto. È ormai notte e la gente è per le strade: ma la paura resta e l’angoscia cresce.

POSSIBILI REPLICHE – Ma i timori non finscono qui. Quello che preoccupa è infatti il possibile effetto domino e altre “doppiette sismiche”. La faglia che si è messa in movimento ha risentito probabilmente dell’energia caricata dall’evento che nell’agosto scorso ha interessato il Reatino. La zona colpita oggi è, infatti, come tutto il sistema di faglie dell’Italia centrale, estremamente complessa. La probabilità che una sequenza sismica possa finire per attivare faglie vicine è nota, ma i sismologi non si stancano di ripetere che è impossibile fare qualsiasi previsione su quando e dove possa avvenire una nuova rottura. Bisogna solo sperare.

IL BILANCIO: UN MORTO E DIVERSI FERITI – Sono stati registrati crolli in molte zone, ma il bilancio – lo ha annunciato ufficialmente il capo della Protezione civile, Fabrizio Curcio – è di un ferito a Visso. C’è stata una vittima a Tolentino, un anziano colpito da infarto. E si segnalano feriti lievi anche in altre località colpite dalle scosse. A Camerino i volontari parlano anche di un bambino in condizioni gravi, dopo la scossa delle 21,18, ma non ci sono conferme ufficiali. Interrotta la strada Valnerina per Visso e chiusa la Salaria all’altezza di Arquata del Tronto (Ascoli Piceno) dove si erano registrati importanti movimenti franosi già con il sisma del 24 agosto scorso.

SCUOLE CHIUSE – Per verificare le condizioni strutturali degli edifici scolastici, saranno chiuse domani le scuole a Macerata, L’Aquila, Camerino, Assisi, Bastia Umbra, Terni, Rieti, Ascoli Piceno, Perugia, Teramo, Castelli, San Sepolcro (Arezzo). Istituti scolastici chiusi anche ne Frusinate: a Sora, Ceprano, Fontechiari, Monte san Giovanni Campano e Castelliri.