L’Anci-renziano non piace. Tutti contro De Caro per la guida dell’associazione dei Comuni: le opposizioni preferiscono Bianco

Tra meno di due settimane, precisamente il 12 ottobre, l’Anci avrà il suo nuovo numero uno che prenderà il posto del dimissionario Piero Fassino.

Tra meno di due settimane, precisamente il 12 ottobre, l’Anci avrà il suo nuovo numero uno che prenderà il posto del dimissionario Piero Fassino. La partita della presidenza si gioca tutta in casa Pd. Ed è una sfida a tre. “Anzi, sicuramente a due”, come ha raccontato a La Notizia più di una fonte interna all’Associazione nazionale dei sindaci.

CONCORRENTI
In corsa, infatti, sarebbero rimasti il sindaco di Bari, Antonio De  Caro, e quello di Catania, Enzo Bianco. Mentre il primo cittadino di Pesaro, il dem Matteo Ricci, a quanto si apprende, avrebbe fatto un passo indietro: “L’accordo raggiunto all’interno del Partito democratico –  ha detto a La Notizia una persona molto vicina a via dei Prefetti – è che Ricci ritiri la sua candidatura in cambio di un ruolo da dirigente Enti locali del Pd”. La sfida resta comunque tutta aperta:  “La vittoria – ci ha detto un altro insider – sarà sul filo del rasoio. Anche se De Caro risulta un po’ avvantaggiato. Di sicuro, infatti, gioca a suo favore il fatto che l’assemblea si terrà a Bari. In pratica, il sindaco pugliese giocherà in casa. Senza contare, poi, lo sponsor forte del segretario dem in persona, Matteo Renzi”.

“È vero che De Caro è un po’ il nome del Nazareno e di  Luca Lotti – ha confermato la prima fonte – Ma il nome di Bianco potrebbe risultare più condiviso. Innanzitutto dai 5 Stelle che sul sindaco barese avrebbero maggiori difficoltà”. Insomma, il sindaco siciliano, che è già presidente del Consiglio nazionale dell’Anci, incarnerebbe una candidatura più istituzionale e, quindi, più digeribile dal Movimento. “Ma anche dalla stessa Lega Nord e da Forza Italia”. Proprio l’atteggiamento barricadero dei pentastellati viene considerato quasi fisiologico dalle parti di via dei Prefetti: “La nostra vocazione – hanno fatto sapere – è sempre stata quella di unire e non dividere. E, poi, ci sono diversi segnali a riprova del fatto che il M5s voglia tenere aperto un dialogo con noi”.  Anche se più volte i 5 Stelle hanno annunciato di voler abbandonare l’Anci? “Pure negli anni ’90, quando la Lega era agli esordi, era molto aggressiva. Se allora la risposta dei Comuni fu inclusiva (all’assemblea del 1992 invitammo il leader Umberto Bossi, mentre l’anno prima l’ideologo Gianfranco Miglio), oggi lo spirito non è cambiato”.

GLI EQUILIBRI
Adesso, comunque, l’attenzione è rivolta all’assemblea di Bari. Chi prevarrà tra De Caro e Bianco?  Pure se ad oggi non è facile  lanciarsi in previsioni, una cosa è certa, almeno a sentire un’altra persona vicina all’ambiente Anci: “Se la scelta dovesse ricadere sul primo, è ovvio che il vicepresidente vicario dovrà essere, per questioni di rappresentanza geografica, o un sindaco dell’Italia centrale o uno del Nord”.  Questa carica, però, difficilmente, andrebbe a un primo cittadino M5s: “In base agli equilibri attuali, spetta al centrodestra perché  amministra molti più comuni del Movimento. Gli equilibri attuali sono questi. Alla prossima tornata elettorale si vedrà”. I riflettori, però, adesso sono puntati sull’appuntamento del 12 ottobre. E proprio in vista di questa scadenza, l’azzurro Osvaldo Napoli, ex vicepresidente Anci, spera che non si assista a un revival dell’assemblea di Brindisi di due anni fa: “Non può più succedere. Mi auguro  – ha detto a La Notizia – che non si replichi il duro scontro dentro il Partito democratico che allora fece slittare quasi di un giorno la nomina di Delrio. Questa volta ci auguriamo che all’interno del Pd ci sia unitarietà immediata”.