Lavoro, è caos sui voucher. Per la gioia dei sindacati. Le imprese attendono ancora un decreto attuativo del Governo

Per limitare l’impiego dei voucher si corre il rischio di penalizzare le aziende. Con sanzioni che variano da 400 a 2.400 euro per ogni lavoratore

Per limitare l’impiego dei voucher si corre il rischio di penalizzare le aziende. Con sanzioni che variano da 400 a 2.400 euro per ogni lavoratore, anche nel caso di un corretto uso dello strumento. Il motivo? Le difficoltà create per la comunicazione all’Inps. Il Governo ha infatti corretto la normativa sull’impiego dei buoni lavoro per far fronte all’ira dei sindacati, che vedono il voucher come il peggior mostro del Jobs Act. Un ammorbidimento necessario, anche di fronte alle critiche delle opposizioni. “Attraverso i voucher Renzi gonfia i dati dell’occupazione. Basta che un giovane sia chiamato per un giorno a lavorare in qualche azienda per essere inserito come occupato nei dati sull’occupazione”, dice a La Notizia il deputato della Lega, Roberto Simonetti, che sul caso ha già depositato un’interrogazione alla Camera. Così è stato necessario un ritocco, visto che – stando anche agli ultimi dati Inps – l’impiego di questi buoni (da 7,50 euro) ha fatto registrare un boom. “Renzi cerca di porre rimedio all’abuso dei voucher fatto con il Jobs Act, perché ampliando la platea c’è stata un’esplosione di questo strumento. Il voucher è diventata un sostituto del rapporto di lavoro part time. La colpa è quasi tutta dell’ampliamento delle mansioni”, evidenzia il parlamentare leghista.

PROBLEMA PRATICO
Ma la correzione del ministro del Lavoro, Giuliano Poletti, non è stata perfetta. Anzi ha alimentato qualche problema nell’esecuzione: dopo l’approvazione del decreto correttivo, non è stata chiarita l’esatta modalità per spiegare la trasmissione della domanda all’Inps. Il datore di lavoro, secondo la nuova normativa, è tenuto a rispettare i criteri di tracciabilità dei voucher, inviando la comunicazione “almeno 60  minuti  prima  dell’inizio  della  prestazione  di  lavoro”, indicando “i dati anagrafici o il codice fiscale del lavoratore, il luogo e la durata della prestazione”. Ma per Simonetti “in attesa dell’emanazione del decreto del Ministero del lavoro e delle politiche sociali che individua le modalità applicative della disposizione, gli utilizzatori dovranno muoversi in una situazione di incertezza, rischiando di incorrere nella sanzione da 400 a 2.400 euro”. Il ministro Poletti ha indicato una soluzione temporanea: seguire le stesse modalità del lavoro intermittente, quindi un sms al numero 3399942256 o un’email all’indirizzo intermittenti@pec.lavoro.gov.it. Un’altra possibilità è che il datore di lavoro segua la procedura in vigore prima della riforma con l’invio di una comunicazione telematica tramite un’apposita sezione sul sito Inps. Nei primi casi, però, si potrebbe andare incontro a un ingolfamento e alla difficoltà di monitoraggio della situazione, mentre nell’ultimo c’è il rischio di un meccanismo farraginoso rispetto alle necessità.

RICHIESTA
Al ministro Poletti sono arrivate delle richieste: “Adottare il decreto relativo alle modalità applicative” e “sospendere l’applicazione delle sanzioni in attesa di chiarimenti sulle citate modalità di comunicazione”, scrive Simonetti nella sua interrogazione. Che suggerisce nel frattempo di “assumere iniziative per esplicitare i committenti e le tipologie di impresa esenti dal nuovo obbligo di comunicazione dell’attivazione del voucher”.