Le mafie alzano il tiro. La magistratura anche

dalla Redazione

Si tratta della più importante indagine mai realizzata con riguardo alle complessive attività criminali del clan camorristico Contini ed alle operazioni di reinvestimento economico di gruppi camorristici in attività d`impresa, a Napoli ed in Campania, ma anche a Roma ed in Toscana. In corso di esecuzione novanta arresti e il sequestro di beni per circa 250 milioni di euro.

Il Terzo livello
Nel momento in cui in sede di Commissione parlamentare d’inchiesta torna prepotentemente il discorso sulla trattativa Stato-mafia (Sonia Alfano l’ha detto a chiare note), nel momento in cui cioè il cosiddetto Terzo livello, quello della politica, prova in qualche modo a confrontarsi con i capi delle mafie che da dentro e fuori del carcere hanno deciso di alzare la tensione, chi sta sulla strada ha già deciso che non è quella la strada da seguire. Dalla Sicilia e dalla Campania, avamposti per chi fa magistratura, arrivano segnali chiarissimi: se le mafie alzano il tiro, la magistratura fa lo stesso. Alla faccia della trattativa, vera o presunta che sia.

I locali nel cuore della Capitale
Nel blitz di oggi, oltre venti locali tra ristoranti-pizzerie e bar sono stati sequestrati a Roma dai carabinieri del comando provinciale di Roma. Si tratta di 23 locali riconducibili a un gruppo di ristoranti e pizzerie che si richiamano alla gastronomia napoletana e che, secondo gli inquirenti, sarebbero stati realizzati con denaro riciclato del clan camorristico Contini. Molti locali si trovano in pieno centro a Roma e altri in zona Prati.

Suicida per sfuggire alla cattura
Quando la Polizia è entrata nell’appartamento un pregiudicato di 43 anni, per non essere preso si è lanciato nel vuoto. E’ accaduto a Roma, nella zona di Tor di Quinto. A quanto si apprende avrebbe detto agli agenti di sentirsi male e di avere bisogno d’aria. A quel punto si è lanciato dalla finestra del suo appartamento al quarto piano di un palazzo. L’uomo era uno dei 90 destinatari di un mandato di arresto nell’ambito dell’operazione contro il clan camorristico Contini.

In campo tutte le forze dell’Ordine
Per il loro particolare rilievo nazionale, le attività investigative sono state coordinate dalla Procura nazionale antimafia e sono state dirette, oltre che dalla Procura distrettuale antimafia di Napoli, anche dalla Procura distrettuale antimafia di Roma (per gli aspetti che concernono l’applicazione di misure di prevenzione nel territorio della Capitale) e dalla Procura distrettuale antimafia di Firenze (al fine dell’esecuzione di decreti  di perquisizione e sequestro funzionali all’accertamento di infiltrazioni nel tessuto imprenditoriale toscano). Gli organi investigativi che hanno partecipato alle indagini sono la Squadra Mobile della Questura di Napoli, il Gico della Guardia di Finanza di Napoli, il Nucleo investigativo del Comando Provinciale dei Carabinieri di Roma, il Centro operativo di Roma della Direzione Investigativa Antimafia e il Nucleo di Polizia Tributaria della Guardia di Finanza di Pisa.