Le notti magiche di chi ha vinto i Mondiali. Da Uruguay 1930 fino a Brasile 2014. Racconti inediti di 80 anni di storia del pallone

Gioia e dolore. Pianti e urla. Speranza e rabbia. Il calcio non è semplicemente “22 ragazzi in pantaloncini che corrono dietro ad un pallone”. È qualcosa di più. È vita, quella vera, quella che ti tocca, ti cattura e ti fa sentire vivo. Magari acciaccato, magari triste perché hai perso al novantesimo. Ma vivo. O, magari, con le lacrime agli occhi e senza più voce perché si è raggiunti, tutti assieme, un traguardo insperato . E il libro Notti magiche (Graus Editore), a cura di Pietro Nardiello, è la tesimonianza vera e tangibile di quanto tutto questo sia vero. Specie se la competizione di cui stiamo parlando è la Coppa del Mondo.

In oltre ottant’anni di vita, i Mondiali hanno catturato l’immaginario collettivo, facendo sognare e spostare miliardi di persone, facendo vivere emozioni in campo e sugli spalti. Questo volume ci offre un viaggio dietro le quinte di un evento di respiro planetario grazie a racconti inediti – ricchi di informazioni e aneddoti -, ripercorrendo la storia della massima competizione calcistica. Come dice Darwin Pastorin nella prefazione, infatti, “prendete, maneggiate e coltivate con cura questo libro. Vi racconta dei Mondiali, ma in maniera originale, letteraria, sorprendente. Questa è una “partita” speciale, dove “giocano” insieme realtà e immaginazione”. Già, perché la vita – appunto – è così: realtà e immaginazione si confondono. Noi stessi guardando a ritroso, a come eravamo nel 1982 o nel 2006, portiamo nel cuore esperienze tangibili. E neanche noi riusciamo più a distinugere dove finisca la realtà e dove cominci l’immaginazione. Dopotutto è la vita.