L’Fbi tranquillizza Hillary Clinton: non sarà incriminata per il mailgate. E Trump: “è tutto truccato”

L'Fbi non ha cambiato le proprie conclusioni già espresse a luglio per quanto riguarda le indagini sulle email di Hillary Clinton. Ergo non sarà incriminata

A 48 ore dal voto, Hillary Clinton può tornare a sorridere. Secondo l’ultima rilevazione di Abc/Washington Post, infatti, la candidata democratica torna a comandare di cinque punti su Donald Trump: 48% a 43%. Anche per Politico/Morning Consult la candidata democratica è avanti di tre punti: 45% a 42%.

A spingere la candidata democratica sono ora gli elettori ispanici, che hanno approfittato del fine settimana per recarsi in massa alle urne per il voto anticipato. I dati sull’affluenza in stati chiave come la Florida o il Nevada fanno sorridere la campagna della Clinton, anche se finora non si è registrato il boom del 2008 quando in gara c’era Barack Obama. Insomma, di fatto la gara è ancora totalmente aperta.

Ma le notizie positive per Hillary Clinton non finiscono qui. In una nuova lettera inviata al Congresso, il capo dell’Fbi, James Comey, ha fatto sapere che il Bureau non ha cambiato le proprie conclusioni già espresse a luglio per quanto riguarda le indagini sulle email di Hillary Clinton, la quale dunque non sarà incriminata per il cosiddetto mailgate, ossia l’uso esclusivo nei 4 anni in cui è stata segretario di Stato (2009-2013) di un server di posta privato. Comey ha confermato la scelta dopo la verifica sulle email trovate nel computer di Anthony Weiner, marito del braccio destro di Clinton, Huma Abedin.

“Durante l’intero processo di verifica di tutte le comunicazioni che sono state inviate o ricevute da Hillary Clinton mentre era segretario di Stato – ha scritto Comey – non sono emersi elementi per modificare le nostre conclusioni già espresse a luglio”.

Nel commento sull’esito delle nuove indagini dell’Fbi, rilasciato pochi minuti dopo la diffusione della notizia, Jennifer Palmieri, capo della comunicazione dello staff di Clinton, si è detta “felice di vedere che (Comey, ndr) ha deciso, come eravamo certi, di non dover modificare le conclusioni cui era giunto a luglio. Siamo quindi contenti che tutta questa vicenda sia stata risolta”.

Non poteva che essere piccato, invece, il commento di Donald Trump: “È un sistema truccato. E Hillary Clinton è protetta”.