Linea dura di Trump sull’Iran. Il presidente Usa annuncia nuove sanzioni. E intanto nomina alla Cia Gina Haspel che ha diretto un centro dove sono stati torturati detenuti

Dalla linea dura contro l'Iran alle nuove misure su armi e banche. Donald Trump tira dritto come un treno. E nomina pure un personaggio discutibile alla Cia

Linea dura contro l’Iran. Donald Trump non fa sconti a nessuno e oggi il Dipartimento al tesoro americano ha annunciato nuove sanzioni contro l’Iran. La decisione sarebbe maturata come diretta conseguenza del test missilistico condotto recentemente da Teheran. Molte entità iraniane sono sospettate di favorire il terrorismo. Immediata la risposta iraniana ai provvedimenti a stelle e strisce. “L’Iran è indifferente alle minacce provenienti dall’estero, perché la sicurezza deriva dal suo stesso popolo”, ha scritto su Twitter il ministro degli Esteri iraniano, Mohammad Javad Zarif, “Non riusciremo mai a cominciare una guerra, ma useremo le nostre armi solo per difenderci. Vediamo se qualcuno di quelli che si lamentano può fare la stessa affermazione”.

Altri provvedimenti già intrapresi dall’amministrazione Trump vanno decisamente, e non poteva essere altrimenti, in contrasto anche con la strada intrapresa negli ultimi anni da Barack Obama. La Camera dei rappresentanti ha approvato la norma che abolisce i controlli per l’acquisto di armi da parte di persone con disturbi mentali. Insomma una misura che annulla quanto fatto dall’amministrazione precedente e che ignora quello che è uno dei problemi americani di sempre: le armi facili. Che ogni anno causano più morti del terrorismo. Altri provvedimenti in antitesi totale con quanto fatto da Obama dovrebbero riguardare le grandi banche.

Nomine – Ancora nomine discusse e discutibili per il presidente degli Stati Uniti. Il magnate ha scelto Gina Haspel come vice della Cia. La ex agente, che affiancherà il direttore, Mike Pompeo, avrebbe diretto un ruolo delicato perché associato ad un centro di detenzione in Thailandia, dove sembrerebbe che due detenuti siano stati sottoposti a interrogatori molto duri che avrebbero utilizzato la tecnica del waterboarding (una forma di tortura che simula una sorta di annegamento).