L’Italia declassa le agenzie di rating

dalla Redazione

La Corte dei conti cita le tre maggiori agenzie di rating internazionali, S&P, Moody’s e Fitch per il downgrade dell’Italia del 2011 e chiede danni per 234 miliardi di euro. E’ quanto riportava, ieri sera l’edizione online del Financial Times, ripresa da alcuni giornali italiani.
Secondo quanto scrive il quotidiano britannico nell’atto di citazione che Standard & Poor ha detto di aver ricevuto i magstrati contabili avrebbero sottolineato l’errore fatto dalle  agenzie nel non tenere conto dell'”alto valore del patrimonio storico, culturale e artistico del nostro paese che universalmente riconosciuto rappresenta la base della sua forza economica”.

L`ufficio stampa della Corte dei Conti ha precisato che si tratta di “una istruttoria aperta dal Procuratore Regionale del Lazio in conseguenza delle decisioni di downgrading del debito pubblico italiano avvenute il primo luglio 2011, 24 maggio 2011, 5 dicembre 2011 e 13 gennaio 2012. Secondo la Procura l`aumentato spread e le sue conseguenze costituiscono base per le contestazioni”. L`azione, viene sottolineato, “è solo in fase istruttoria e potrebbe dunque concludersi anche con archiviazione, dopo che le agenzie avranno prodotto le proprie motivazioni e controdeduzioni”.

“Nessuna valutazione conclusiva può dunque essere fatta al momento attuale né in merito alla prosecuzione dell`inchiesta, né all’eventuale citazione in giudizio davanti alla Sezione Giurisdizionale del Lazio. E` del tutto prematuro, nella attuale fase di indagine non ancora conclusa – conclude la Corte – qualsiasi quantificazione in merito ad un eventuale risarcimento, che è rimessa al giudice competente”. Una parziale retromarcia che non inficia però il ragionamento generale: l’Italia non può e non deve più stare sotto lo schiaffo delle agenzie di rating.