L’Ivass risveglia 190 mila polizze. Un tesoretto da 3,5 miliardi. Rossi presenta i dati di un anno e mezzo di indagini. Così le assicurazioni rispettano i consumatori

Alla fine l’Ivass è riuscita a dare una bella “sveglia”. Sul piatto, da anni, c’era una quantità indefinita di “polizze dormienti”, in pratica contratti assicurativi che alla data stabilita risultavano scaduti senza alcuna richiesta di incasso da parte dei beneficiari. Situazione un po’ simile a quella che anni fa ha coinvolto i conti correnti in letargo. Sta di fatto che l’Ivass, l’Istituto di vigilanza sulle assicurazioni guidato dal direttore generale di Bankitalia, Salvatore Rossi, dopo una lunga indagine condotta con vari richiami alle compagnie assicurative, è riuscito a mettere a segno un risultato di non poco conto: il risveglio di circa 190 mila polizze, per un valore di 3,5 miliardi di euro, finalmente fatti arrivare a chi ne aveva diritto. Ma le verifiche, che sono tutt’ora in corso, potrebbero portare presto ad altri “risvegli”.

Sta di fatto che ieri gli aggiornamenti sono stati comunicati dallo stesso Rossi, in occasione della presentazione della Relazione sull’attività dell’istituto nel 2017. Ne viene fuori che l’Ivass “ha raggiunto importanti risultati sul fronte della tutela del consumatore in un campo che ci ha tenuti impegnati nell’ultino anno e mezzo: quello delle polizze dormienti”. Rossi è poi sceso nei dettagli annunciando che “abbiamo risvegliato quasi 190mila polizze dormienti con pagamenti, già effettuati o in corso, per oltre 3,5 miliardi di euro”. In più “su altre 900mila polizze sono in corso accertamenti”. Per il numero uno dell’Ivass si tratta di “un rimborso che va a vantaggio degli assicurati e della reputazione delle compagnie”. L’anno scorso, ha poi ricordato, “avevamo stimato di arrivare a 4 miliardi di rimborsi, quindi ci siamo vicini anche perché ci sono tante polizze ancora da accertare. Non abbiamo aggiornato le stime, rimane l’dea di 4-4,5 miliardi da recuperare”. Per il resto l’Ivass ha fornito un quadro più generale dello stato di salute delle assicurazioni in Italia. In questo contesto è emerso che l’anno scorso sono stati raccolti premi per 132 miliardi di euro, in diminuzione del 2,5% rispetto al 2016. Per il primo trimestre 2018 si registra invece una crescita del 2,1% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.

E le assicurazioni non se la passano affatto male. Dalla Relazione, infatti, è emerso che “si consolidano la solvibilità e la profittabilità delle compagnie”. Gli utili complessivi “sono stati di quasi 6 miliardi, 3,5 miliardi dal settore vita e 2,5 miliardi da quello danni, con un Roe (Return on equity) di circa il 9%”. Il coefficiente di solvibilità “è pari a ben oltre il doppio del dovuto. Il risultato è allineato alla media europea”.