L’ombra del terrorismo dietro l’aereo sparito

dalla Redazione

Mentre le operazioni di recupero non hanno portato ancora nessun risultato, la scomparsa del volo Malaysia Airlines MH370 assume contorni sempre piu’ oscuri con il
passare delle ore. Con quattro passeggeri imbarcatisi sotto falso nome, due scie parallele di greggio in mare e una “possibilità reale” di inversione della rotta poco prima di
perdere i contatti con la torre di controllo, le autorità della Malaysia considerano ormai apertamente l’ipotesi terroristica. La compagnia aerea, intanto, ha ammesso di “temere il peggio” per le 239 persone a bordo. A oltre trenta ore dalla misteriosa scomparsa del volo Kuala Lumpur-Pechino, una task force multinazionale di una sessantina tra navi e aerei non e’ ancora riuscita a individuare alcun resto del Boeing 777-200, ne’ a identificare il suo segnale. L’iniziale area delle ricerche – quasi a meta’ strada tra la Malaysia e il Vietnam – e’ stata ampliata, specie da quando l’aeronautica malaysiana ha ammesso di aver rilevato una possibile inversione di rotta del velivolo sui propri radar. L’aereo e’ sparito senza lanciare nessun segnale di allerta. Oltre all’italiano Luigi Maraldi e a un austriaco, la cui erronea presenza sull’elenco dei passeggeri era gia’ stata appurata ieri, Kuala Lumpur ha ammesso oggi di stare indagando su altre due identità sospette, tutte collegate a biglietti comprati tramite la China Southern Airlines. Le autorita’ malaysiane stanno sondando la pista terroristica in collaborazione con l’Fbi, anche se al momento non hanno trovato alcun elemento di collegamento certo. Il Boeing 777-200 e’ considerato uno dei modelli di aereo piu’ sicuri al mondo. Prima dell’atterraggio mal riuscito del volo Asiana Airlines lo scorso luglio a San Francisco (tre morti), in 19 anni dalla sua introduzione non aveva registrato nessun incidente mortale. Il pilota ai comandi del volo MH370 aveva 32 anni di esperienza e 18 mila ore di volo alle spalle.