L’opera lirica sfida la crisi. Rigoletto dall’Etna arriva via satellite negli Usa

di Lidia Lombardi

Costa 500 mila euro, rilancia cultura, turismo, made in Italy, ma non riceve neppure un euro di finanziamento pubblico, né si giova di sponsor. E oltretutto è uno spettacolo d’opera, quel tipo di teatro che fa strappare i capelli ai sovrintendenti di tutta Italia, nonostante gli enti lirici, spesso in deficit, succhino denaro da casse statali e da enti locali. Il “miracolo” accade a Taormina, sullo sfondo che il mondo ci invidia, il Teatro Antico e l’Etna. Dove il 7 luglio Rigoletto di Giuseppe Verdi (immancabile omaggio al bicentenario del cigno di Busseto) debutta per la regia di Enrico Castiglione, pure direttore del Festival di Taormina che proprio con il buffone mantovano dà il la alla stagione estiva.
Castiglione, che cominciò a lavorare in Rai vent’anni fa e che è l’ideatore anche del Festival Euromediterraneo (nonché di altre rassegne a Roma) ha inventato la ricetta per far quadrare i conti delle opere in scena ai piedi del vulcano. E’ ricetta che impasta tanti ingredienti e per questo tira fuori il massimo profitto da uno spettacolo che pure coinvolge fior di cantanti, di orchestra, di maestranze.

La trasmissione in Rai
E infatti, grazie alle sinergie con Microcinema, Rai5, Rai Italia il Rigoletto (come l’altr’anno Norma e nel 2011 Nabucco) sarà visto non solo dai 5 mila spettatori seduti sui gradoni del teatro di Taormina, ma il 9 luglio, in diretta via satellite con il marchio Rai, invaderà alle 21,30 130 sale cinematografiche italiane (“quelle dotate delle più moderna tecnologie, specifica Castiglione) dove, con un biglietto dal costo medio di 12 euro, si assisterà al melodramma. Ma non è finita qui. Il Rigoletto etneo passerà in mondovisione nei migliori cinema di Europa e Usa (circuito Rising Alternative) e in differita nelle sale dell’Est, dalla Russia alla Cina e al Giappone (altri 500 schermi). E sarà oggetto di trasmissioni del canale Rai per l’estero. Oltre alla differita su Rai 5, il 16 luglio alle 21,15 (finalmente l’opera in prime time) e su RaiUno nelle serate dedicate da Gigi Marzullo alla lirica. Altra fonte di introiti, la produzione di dvd e blu ray. Infine, l’accordo appena raggiunto con Alitalia: per un anno sui voli della compagnia di bandiera si proietterà il Rigoletto siciliano.

La produzione
Lo spettacolo – che ha scenografia (di Castiglione) e costumi (di Sonia Cammarata) appositamente realizzati invece d’essere tirati fuori dai magazzini – ha quattro produttori indipendenti: Festival Euromediterraneo, Bellini Festival di Catania, Festival di Taormina e Taormina Arte. “Lo scorso anno la Norma in tv ebbe 350 mila spettatori”, quantifica Cristina De Zai, di Rai 5. Rilancia Silvia De Felice, di Rai Italia: “Il connubio Verdi-Taormina è di grande appeal e l’opera fruita come un film rinverdisce il fascino del melodramma”. Per questo c’è attenzione al cast: “Sia perché ci vede tutto il mondo, sia perché Rigoletto funziona solo se anche i comprimari sono eccellenti”, spiega Gianluca Martinenghi, che dirigerà l’Orchestra Sinfonica Bellini e il Coro Lirico Siciliano.

Gli interpreti
Tra gli interpreti un volto televisivo, il tenore Gianluca Terranova, protagonista della fiction Rai “Caruso”. Sarà il Duca di Mantova, mentre il baritono Carlos Almaguer avrà il ruolo del titolo, il soprano Rocio Ignacio quello di Gilda, il basso Gianfranco Montresor quello di Monterone.
“A Londra, a Edimburgo sono già in vendita i biglietti per la diretta sul grande schermo – anticipa Castiglione – Io il 9 luglio sarò pronto a orchestrare le 12 telecamere che trasformano il teatro.antico in set. Con tutti gli imprevisti della diretta. Nel 2011 durante Nabucco l’Etna cominciò a eruttare. Non ho potuto fare a meno di rivolgere le telecamere dal palcoscenico al vulcano. Ma sono sicuro che i melomani non se la sono presa. Anzi”. Al punto che Castiglione sta per esportare il suo format virtuoso in Francia. Dove farà nascere il Festival di Borgogna.