L’ultima rivoluzione: costituire una start-up senza l’atto del notaio. Dopo quattro anni arriva il decreto. Registrazione e statuto, tutto on-line

L’ultima rivoluzione: costituire una start-up senza l’atto del notaio. Dopo quattro anni arriva il decreto. Registrazione e statuto, tutto on-line

di Giovanna Tomaselli

Costituire una piccola impresa senza passare dal notaio. Formalmente una piccola modifica alle regole esistenti, persino ovvia nell’epoca dell’informazione digitale, ma in concreto una incredibile rivoluzione nel pantano della nostra burocrazia. A stabilire il cambio di passo, costituendo un altro precedente tutt’altro che rassicurante per i notai, è un decreto appena emanato dal Ministero dello sviluppo economico (Mise) che introduce appunto la possibilità di costituire una start-up innovativa mediante un modello standard con firma digitale e senza ricorso all’atto notarile. “Si tratta della traduzione concreta di un nostro emendamento al cosiddetto ‘Investment Compact’ – ha spiegato Ivan Della Valle, l’eletto M5S che ha promosso la modifica normativa a cui si sarebbe ispirato il ministero guidato da Federica Guidi.

SEMPLIFICARE
Niente polverosi (e fotocopiati) statuti, bolli e soprattutto parcelle per i notai. Le nuove società potranno essere costituite direttamente dai soci, con firma digitale. Una semplificazione prevista dall’articolo 25 del disegno di legge 179/2012, e che però era rimasta lettera morta in attesa del decreto di attuazione. La novità è di grande aiuto per le imprese: ai fini della costituzione e delle successive modificazioni gli atti potranno essere redatti direttamente dai soci della start up, tramite un modello tipizzato firmato digitalmente (senza nessuna autentica delle sottoscrizioni), oppure avvalendosi dell’Ufficio del Registro delle imprese che autenticherà le sottoscrizioni e procederà in tempo reale all’iscrizione, permettendo la nascita della società contestualmente all’apposizione dell’ultima firma. Per chi volesse garantirsi con la tradizionale trafila, resterà possibile l’atto pubblico redatto dal notaio. Ma per cominciare bene con una start-up il primo risparmio potrebbe arrivare da questo (e molti altri) adempimenti burocratici.

PRONTA LA MODULISTICA
Ma come fare in concreto a costituire una società con il nuovo sistema? Il modello informatico e la modulistica per la trasmissione e iscrizione al Registro Imprese, direttamente compilabile online, stanno per essere diffusi. Potranno essere ustai solo per far partire start up aventi la forma di società a responsabilità limitata non semplificate di cui all’art. 2463 Codice Civile. Grazie alla semplificazione, i contratti di società a responsabilità limitata, avente per oggetto esclusivo o prevalente, lo sviluppo, la commercializzazione di prodotti o servizi innovativi ad alto valore tecnologico, per i quali viene richiesta l’iscrizione nella sezione speciale del R.I. delle start up, saranno redatti in forma elettronica e firmati digitalmente da ciascuno dei sottoscrittori nel caso di società pluripersonale o dall’unico sottoscrittore nel caso di società unipersonale. L’atto costitutivo e lo statuto, ove disgiunto, saranno redatti in modalità esclusivamente informatica e sarà necessaria l’impronta digitale di ciascun sottoscrittore (in sua assenza, l’atto non sarà iscrivibile nel R.I.). In caso di atto plurilaterale sarà richiesta la sottoscrizione da parte di tutti i contraenti. “Questo è un primo passo ma non basta”, ha commentato il Cinque Stelle Della Valle, annunciando che nella proposta di legge del Movimento sulle start-up è chiesto l’abolizione del contributo minimale per i soci amministratori e dipendenti e un sostegno del co-working come strumento per condividere idee e fare nascere nuove imprese, sfruttando spazi ottenuti a seguito della riqualificazione del patrimonio immobiliare pubblico oggi in disuso”.