Ma quale Napoli e Mezzogiorno, dietro la propaganda di Salvini il nulla. In Parlamento la Lega non fa proposte per il Sud

Tutta la voglia di Matteo Salvini di abbracciare Napoli ha scatenato un putiferio. Ma in Parlamento la Lega non presenta proposte per il Mezzogiorno.

Tutta la voglia di Matteo Salvini di abbracciare Napoli ha scatenato un putiferio. Compresa la polemica con Umberto Bossi per il cambio dei connotati della Lega, che è nata come un movimento per la secessione o comunque per la tutela del nord. Un caposaldo che, nel cuore dell’attività parlamentare, non sembra granché cambiato. La Notizia, infatti, ha spulciato tra le proposte di legge depositate in Parlamento dal Carroccio: c’è a malapena qualche traccia dei problemi del Mezzogiorno. Su centinaia di testi, finiti nei cassetti di Camera e Senato, solo uno è rivolto al Sud. Nello specifico il senatore Giacomo Stucchi ha chiesto di “riconoscere come zona franca anche il territorio del comune di Lampedusa e Linosa, in provincia di Agrigento”, che “a causa della distanza vivono in uno stato di gravissimo isolamento non alleviato dagli scarsi e costosi collegamenti aerei, soprattutto nelle stagioni non turistiche, e dai lunghi e difficoltosi collegamenti marittimi”. Un impegno importante per una zona particolarmente simbolica. Ma per il resto la Lega ha pensato esclusivamente al nord. Anche Giuseppina Castiello, deputata di Napoli passata da Forza Italia alla Lega, ha smesso di avanzare proposte per il suo territorio. Fino a che era iscritta al gruppo forzista, aveva proposto “l’Istituzione del Centro operativo di Afragola nell’ambito della soprintendenza per i beni archeologici di Napoli e Caserta” e le “disposizioni per garantire la sicurezza e la corretta gestione degli impianti di depurazione delle acque nella regione Campania”. Ma dal 18 maggio 2016, giorno del trasloco nel gruppo Carroccio, si è concentrata su altre questioni non meridionali.

Legittimo interesse – Certo, i parlamentari leghisti sono stati eletti nelle circoscrizioni del nord e quindi si concentrano sul loro bacino elettorale di riferimento, con l’obiettivo di curare gli interessi degli elettori più fedeli. Perciò, tutto legittimo e importante per i territori. Ed è pue vero che l’attività politica non si riduce solo ai disegni di legge. Ma resta la “direzione padana” di proposte come quella del capogruppo alla Camera, Massimiliano Fedriga, che ha pensato a un  finanziamento statale al Comune di Palmanova (Udine) di  10 milioni di euro da destinare ai lavori  “di  restauro  alla cinta  muraria  e  di riqualificazione dello spazio urbano e degli immobili”. Il presidente dei senatori, Gian Marco Centinaio, ha depositato invece al Senato il ddl per la “dichiarazione di monumento nazionale del Ponte della Becca in provincia di Pavia”. La stessa traiettoria è stata seguita “dall’Istituzione di una Zona Economica Speciale (ZES) nelle aree territoriali della Lombardia confinanti con la Svizzera”, avanzata dal senatore Stefano Candiani.

Bergamo nel cuore – Stucchi ha pensato alla “valorizzazione delle mura storiche di Bergamo” e “all’istituzione di una casa da gioco San Pellegrino Terme” (provincia di Bergamo). Ma il senatore è uno di quelli più attenti ad altre realtà: oltre ad essersi preoccupato di Lampedusa e Linosa, nella sua attività spiccano anche le “disposizioni concernenti le storiche contrade di Siena”. Ma Bergamo conserva un valore speciale per molti leghisti, essendo una roccaforte elettorale per Salvini. Un altro senatore, Nunziante Consiglio, ha depositato nei cassetti di Palazzo Madama il testo per “l’istituzione a Bergamo di una sezione staccata del tribunale amministrativo regionale della Lombardia”. Molto nello specifico si inserisce il disegno di legge, a prima firma di un altro senatore, Jonny Crosio, sulle “misure urgenti per la realizzazione del traforo del Mortirolo”. Il deputato Gianluca Pini, invece, si è soffermato in particolare sull’Emilia-Romagna, depositando la proposta di “Istituzione della Regione Romagna” e della conseguente “Istituzione dell’università degli studi della Romagna”. E infine “l’Istituzione della corte d’Appello di Forlì”. Insomma, tutto prevedibile: il nord resta in fulcro della vita politica leghista. La questione è un’altra: dagli atti parlamentari non emerge la voglia salviniana di Napoli, e più in generale di Mezzogiorno, da parte degli Onorevoli in camicia verde.