Ma quali liti tra Movimento e Lega. Sulla Manovra avanti compatti. Parla la deputata Manzo: “Più fondi a sanità e scuola. Reddito e Quota 100 non si toccano, pure al 2,2%”

Intervista alla deputata del M5S Teresa Manzo, membro della Commissione Bilancio

Nessuna lite tra M5S e Lega. Tutto sarebbe ingigantito ad hoc da opposizioni e stampa, secondo la deputata M5S, Teresa Manzo. “Abbiamo assistito in passato a governi ben più divisi al loro interno di questo, nel quale c’è una dialettica sana e costruttiva”, dice l’onorevole componente della commissione Bilancio.

Da questo dipenderebbero anche i lavori fermi in commissione? Secondo le opposizioni si sta ragionando sul nulla, a causa dei tempi di discussione lunghi. In effetti, tutto lascia pensare che ci siano temi su cui non c’è unità di intenti. Ci dica la verità: state litigando?
“La commissione Bilancio esamina gli emendamenti alla Manovra, non si occupa dei tavoli di Governo. Da deputata che ha votato la fiducia all’esecutivo posso dirle che ho piena fiducia in Giuseppe Conte. Sono convinta saprà esporre nel miglior modo possibile il merito della nostra Manovra ai commissari europei”.

Però resta un fatto: sul deficit continua a non esserci chiarezza. Il deficit calerà sì o no?
“Sono sulla stessa lunghezza d’onda del vicepremier Di Maio: prima dei numerini ci interessano le misure concrete. Se il governo valuterà di risparmiare qualche miliardo per ridurre il deficit al 2,2% sarei d’accordo, purché non si vadano ad intaccare le misure principali contenute nel contratto di governo e nella Manovra”.

A cosa crede non si debba assolutamente rinunciare?
“Penso in particolare a Reddito di Cittadinanza e Quota 100, ma tengo molto anche alla Pensione di Cittadinanza, per la quale i fondi sono stati già stanziati e sono sufficienti a coprire tutta la platea, nonostante Calenda dica il contrario nel tentativo di alimentare una polemica artificiosa”.

Nel frattempo diversi emendamenti sono stati approvati, altri ritirati. Tra questi ultimi c’è anche quello relativo al taglio dei fondi per l’editoria. Per quale ragione è stato ritirato nonostante le battaglie del Movimento?
“Il sottosegretario all’Editoria Vito Crimi ha già annunciato che l’emendamento sarà ripresentato in Senato. Semplicemente sul tema c’è bisogno di un maggiore approfondimento”.

Ad alcuni, però, è sembrata una sorta di ammissione di colpa.
“Non la vedo così. Si può ragionare sulla maggiore o minore progressività temporale del taglio. Ma non sulla necessità di proteggere la libertà di stampa legandola alla capacità effettiva del giornale di stare sul mercato e di vendere copie”.

Altro emendamento che ha fatto discutere è l’azzeramento del fondo per l’assistenza ai migranti. Non è che vi state troppo appiattendo sulle posizioni leghiste?
“Da parte nostra non c’è nessuna volontà di sottrarre i fondi per curare gli stranieri non iscritti al Servizio sanitario nazionale. Con l’emendamento rispondiamo ad una richiesta avanzata già diverso tempo fa da tutte le Regioni, che chiedevano di non perdere risorse nel caso in cui non venissero utilizzate per lo scopo previsto. Stiamo facendo in modo che la quota non spesa possa entrare nel fabbisogno sanitario standard nazionale per finanziare i livelli essenziali di assistenza e le cure di tutti. Non si tratta di un taglio ma di una maggiore efficienza nella spesa”.

Una grande vittoria, invece, è l’emendamento che elimina lo scudo alle banche per i risparmiatori truffati. Un cambio di passo rispetto a quanto fatto a riguardo dal Governo precedente?
“Abbiamo reso ancora più conveniente il risarcimento ai truffati, che già avevamo garantito a tutta la platea di potenziali beneficiari stanziando un fondo di 1,5 miliardi di euro. Un fondo quindi 15 volte più grande di quello istituito dal Governo Gentiloni, che ammontava ad appena 100 milioni. Ora, grazie ad un emendamento approvato all’unanimità, gli azionisti truffati potranno rivalersi sulle autorità di vigilanza anche dopo aver ottenuto dallo Stato il risarcimento al 30% del capitale perso. Il sottosegretario Villarosa lo aveva promesso e così è stato, alla prima occasione utile”.

Le opposizioni, però, continuano ad accusare la maggioranza perché sia sulla sanità sia sull’istruzione i fondi sarebbero diminuiti. Come stanno le cose?
“Non è vero niente. Per il fondo sanitario nazionale abbiamo stanziato 4,5 miliardi in più in tre anni, a cui si aggiungono 2 miliardi aggiuntivi per l’edilizia sanitaria e centinaia di milioni per contrastare le liste di attesa eccessivamente lunghe. Anche per la scuola abbiamo previsto 2mila nuove assunzioni per il tempo pieno, 400 docenti per i licei musicali, oltre ad aver rimodulato l’alternanza scuola-lavoro per evitarne gli eccessi negativi”.

Tajani ha lanciato la sua invettiva: questo Governo non andrà oltre le europee. Ci faccia a questo punto una sua previsione: quanto durerà questo Governo?
“Il governo non solo durerà, ma si consoliderà dopo le elezioni Europee. A me sembra che la conflittualità tra M5S e Lega sia molto ingigantita da stampa e opposizioni. Abbiamo assistito in passato a governi ben più divisi al loro interno di questo, nel quale c’è una dialettica sana e costruttiva”.