L’ultimo pastrocchio Capitale. Sciolto il municipio di Ostia che però non è un Ente locale ma un organo di decentramento del Comune di Roma

L'ultimo pastrocchio Capitale. Sciolto il municipio di Ostia che però non è un Ente locale ma un organo di decentramento del Comune

Doveva essere un Consiglio dei Ministri solerte a prendere misure concrete per le sorti di Roma, invece è uscito un pastrocchio che prolunga la confusione e l’incertezza. Non si scioglie il Comune, ma il Municipio di Ostia. Che senso ha? Non è un ente locale, assoggettabile pertanto alle norme del Testo Unico riferite al commissariamento per infiltrazioni mafiose. Il municipio è null’altro che una circoscrizione comunale, con qualche rafforzamento di competenze definite dallo Statuto di Roma. In realtà si tratta di un organo di decentramento e partecipazione del Comune, sicché il suo scioglimento appartiene all’autonomia statutaria del Comune medesimo. Il governo avrebbe potuto ricavare gli elementi per eventualmente decidere che l’infiltrazione in un municipio, come quello così “delicato” di Ostia, è motivo sufficiente per sciogliere il Comune.

GABRIELLI TUTTOFARE
Alfano si rivela, sotto questo profilo, un Ministro dell’Interno di scarsa capacità e autorevolezza. Per altro, rafforzare il Prefetto di Roma con l’attribuzione dei poteri di coordinamento in vista del Giubileo stride con la pessima figura che egli ha fatto in occasione dell’ormai famoso funerale dei Casamonica. Nella circostanza, infatti, non si è distinto per avvedutezza e rapidità d’intervento. Un governo serio avrebbe provveduto a rimuoverlo dalla carica: al contrario, lo mette al centro della scena con poteri straordinari finalizzati alla gestione del grande evento giubilare.

CITTÀ REBUS
Non sono mancate le lodi a Marino, a Causi e agli altri collaboratori capitolini. Nella conferenza stampa sono risuonate parole di elogio, che mal si conciliano con il senso dei provvedimenti assunti. È arduo capire dove si voglia andare a parare. Chi guida effettivamente la Capitale del nostro Paese? Il Sindaco di fatto è commissariato, il Prefetto è pure appesantito dai nuovi compiti, governo e altri organi dello Stato appaiono defilati. Della Regione non si ha notizia, come se fosse un altro territorio. Qualcuno nel frattempo continua a sussurrare che a settembre emergeranno altre novità sul piano giudiziario. Non sarà tutto vero, ma certo qualcosa di vero esiste. Si procede alla rinfusa, senza bussola, ritenendo che la pubblica opinione accetti qualsiasi compromesso o peggio arzigogolo destinato a coprire magagne politiche, insufficienze amministrative e disservizi vari.