Due querele in un giorno per il sindaco di Roma, Ignazio Marino. A chiamare il primo cittadino in tribunale sono il suo predecessore, Gianni Alemanno, e la leader di Fratelli d’Italia, Giorgia Meloni. A finire nel mirino sono state le dichiarazioni con cui il sindaco, per rispondere agli attacchi e alle richieste di dimissioni, ha evocato una richiesta di voti alla ‘ndrangheta da parte del centrodestra nella passata campagna elettorale. Alemanno e la Meloni, naturalmente, non hanno digerito l’accosatamento e hanno immediatamente reagito. Alemanno ha spiegato di essersi limitato a chiedere un appoggio elettorale a Salvatore Buzzi, il ras della coop rosse, ma ben prima di venire a conoscenza del suo coinvolgimento in inchieste che sono esplose solo dopo.
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