Mafia capitolina. In fiamme a Ostia il ristorante confiscato ai Fasciani. L’immobile era stato sottratto al clan 2 anni fa

Eravamo abituati a ristoranti o lidi in fiamme in Calabria, Sicilia e Campania. E invece ora, nel novero delle zone a rischio incendio quale modalità di intimidazione, c’è anche Roma. Oggi, infatti, un incendio doloso ha distrutto il ristorante “Al Contadino” a Ostia Antica. Che dietro ci sia un movente mafioso, pare abbastanza certo: il locale, infatti, era stato sottratto a coloro che sono stati indicati dall’operazione “Alba Nuova” come i prestanome del clan Fasciani, la famiglia Ciolli. Da due anni è gestito dagli stessi amministratori giudiziari che guidano lo stabilimento “Village” e che gestiscono tutti i beni sottratti al clan di don Carmine. Lo scorso giugno “Al Contadino” è passato dal sequestro alla confisca, come tutti i beni dei Fasciani su disposizione del presidente del tribunale per i beni confiscati, Gugliemo Muntoni. Ma c’è di più. Come racconta Repubblica, i Ciolli mandati via da “Al Contadino” hanno aperto un ristorante a pochi metri da quello e sulla loro pagina Fb, ancora intestata al vecchio locale, hanno scritto il 4 luglio un post in cui, parafrasando i nomi dei due amministratori giudiziari, Angelo Oliva e Francesca Bastiani, accusano loro di andare a braccetto con l’illegalità.  Sulla vicenda indagano i carabinieri del nucleo investigativo del Gruppo di Ostia. Ancora formalmente da accertare le cause dell’incendio divampato all’interno del locale: non si esclude ovviamente l’ipotesi dell’incendio doloso, anche se non sarebbero stati trovati elementi direttamente riconducibili a un incendio doloso.