Un nome nuovo quello di Savalle che finora non era mai stato coinvolo in alcuna inchiesta relativa all’Antimafia siciliana. Qualche indagine a suo carico c’era, ma nessuno pensava a rapporti così in “alto”. Savalle ha 53 anni e per il procuratore aggiunto Marzia Sabella è lui “il tesoriere del boss Matteo Messina Denaro”. Su ordine del Tribunale di Trapani oggi sono stati sequestrati 22 complessi aziendali, 12 pacchetti di partecipazione al capitale di altrettante società, 28 rapporti bancari, 47 fabbricati, 8 autoveicoli e la struttura dell’ex resort Kempisnsky di Mazzara del Vallo, oggi “Giardini di Costanza”, per un valore complessivo di 62.922.867 euro. Per anni, sostiene la Procura, avrebbe sfruttato le conoscenze con mafiosi di rilievo ed è da verificare “l’ipotesi che i beni sequestrati siano frutto di attività delittuose dell’organizzazione criminale”. I rapporti del fiscalista e imprenditore con super boss Messina Denaro sarebbero emersi dal racconto di Marcello Fondacaro, medico affiliato alla ‘ndrangheta.

Nell’inchiesta è spuntata anche Banca Etruria che, grazie ad amicizie e rapporti, gli avrebbe fatto dei finanziamenti in un momento di particolare difficoltà per le aziende del suo gruppo Sicily House che versava in forti difficoltà economiche. Savalle avrebbe ricevuto finanziamenti per 1,5 milioni di euro grazie ai rapporti con Alberto Rigotti, membro del Consiglio di amministrazione della banca.