Manovra, esodati all’attacco. Senza tutele ancora in 23.200. Sindacati e comitati: promesse mantenute soltanto a metà

di Maurizio Grosso

Dopo le critiche di sindacati e Inps, concentrate in particolare sul versante previdenziale, sulla Manovra piovono strali anche “dall’esplosivo” mondo degli esodati. Nel mirino le misure previste nella legge di Stabilità annunciata dal premier Matteo Renzi, che a loro dire non risolvono in modo definitivo il problema di quanti sono rimasti senza lavoro e senza pensioni. “La bozza di Legge di Stabilità, all’art. 23, porta la previsione di una settima salvaguardia per 26.300 esodati”, hanno affermato ieri i comitati degli esodati, ma “il governo dopo aver certificato al Parlmento che gli esodati da salvaguardare sono 49.500, e dopo aver manifestato solenni impegni a chiudere la vertenza di fronte a quattro Commissioni parlamentari riunite, partorisce una parziale soluzione spacciandola per definitiva”. In tutto, hanno ribadito con forza, “gli esodati da salvaguardare sono 49.500. Il Governo deve mantenere i suoi impegni e ristabilire e rispettare il Patto che 49.500 cittadini italiani hanno sottoscritto con lo Stato”. Per i comitati, “non si possono condannare 23.200 famiglie italiane ad ulteriori mesi di ansia ed incertezza alla quale si deve dire basta”. Per questo “ci appelliamo a Governo e Parlamento affinché tutti i 49.500 esodati vengano salvaguardati subito. La nostra mobilitazione continuerà fino a quando non otterremo giustizia per tutti loro”.

LE CONFEDERAZIONI
Proteste dei sindacati sono arrivate ieri anche sulla questione Tasi-Imu, che in base alla retromarcia di Renzi finiranno con l’eszsere pagati anch da ville e castelli. “Aspettiamo il testo definitivo” della legge di Stabilità, ma “mi pare che alla quarta, quinta versione diventi una forma di logoramento”. Così ieri il segretario generale della Cgil, Susanna Camusso, ha risposto a chi le chiedeva di commentare che ville e castelli continueranno a pagare l’Imu. “Una valutazione politica” sulla manovra “l’abbiamo data ai primi annunci, ora aspettiamo il testo, per essere più precisi e anche per vedere se le cose durano dal mattino alla sera o se cambiano”. Tutte queste critiche si aggiungono a quelle che l’altro ieri erano arrivate dal presidente dell’Inps, Tito Boeri, nominato poco tempo fa proprio dal Governo Renzi.

IL PRECEDENTE
Secondo l’economista nella manovra ci sono solo “interventi selettivi, parziali” sulle pensioni, mentre “serviva una riforma”. Boeri aveva criticato gli interventi previdenziali contenuti nella Legge di Stabilità varata dal Governo proprio nel giorno in cui l’Istituto rendeva noto il bilancio sociale 2014 che mostra che quasi un pensionato su due in Italia prende meno di 1000 euro, quasi 1 su 8 addirittura meno di 500 euro.