Matteo risponde sull’Ilva e annuncia oltre un miliardo per Taranto che arriverà dalla famiglia Riva. E per il referendum presenta il kit anti-bufale

Un'ora e venti per il Matteo risponde. Con un annuncio sull'Ilva e il kit anti-bufale per il referendum

Un Matteo risponde di un’ora e venti, che si è chiuso ieri sera dopo le 23, per toccare tutti i punti salienti e con una chiusura col botto in cui è arrivato l’annuncio di fondi per oltre un miliardo a disposizione di Taranto. “In queste ore si è conclusa la negoziazione tra la famiglia Riva e Ilva e oltre 1 mld arriveranno dalla famiglia Riva come compensazione grazie al lavoro di tutte le autorità. Questi soldi, alla fine quasi 1,3 mld, andranno a risanare Taranto e l’Ilva”, ha spiegato Renzi al termine della lunga diretta, “Ci sono state polemiche assurde sull’impegno del governo su Taranto che è in una situazione davvero difficile per colpa del passato. Noi siamo intervenuti in modo molto significativo, abbiamo messo 1,6 mld, di cui 1,3 risorse nazionali, 322 dalla giunta Vendola e 7 mln dalla Giunta Emiliano. Si dice che noi avremmo tolto l’emendamento con 50 mln in più: il presidente della Bilancio che è pugliese ha ritenuto inammissibile l’emendamento. Che cosa c’entra il governo?”

L’intervento di ieri è stato dedicato “a chi non odia”, ha detto il premier, perché “ci sono alcune persone che utilizzano in modo virale la propaganda, le bufale e la rete. Si può non essere d’accordo su tutto ma dimostriamo che noi non viviamo di propaganda”. Renzi ha presentato un kit anti-bufale, così hanno voluto chiamarlo i suoi responsabili della comunicazione, in vista del quesito referendario.

Il presidente del Consiglio si è soffermato anche sulla questione Senato: “I cittadini eleggeranno i senatori, sulla scheda ci sarà il nome e cognome ma la legge non è operativa perché non è operativa la riforma costituzionale”. Così Matteo Renzi, in diretta social da Palazzo Chigi, spiegando che più tardi mostrerà la scheda elettorale. I venti temi affrontati nella diretta sono stati l’elezione dei senatori; l’Art.70 che “non è lungo ma supera il ping pong tra Camera e Senato”; la deriva autoritaria; il tema del combinato disposto; i poteri Stato-Regioni; l’immunità; i risparmi; l’accusa del ‘si poteva fare diversamente’; il 117 e, dice Renzi, “il complotto secondo Salvini”; la riforma “frettolosa”; l’elezione del presidente della Repubblica; le nuove regole per i referendum; le leggi a data certa; si cede sovranità all’Ue che il leader Pd chiama “la bufala d’ora”. Extra referendum, il premier ha toccato argomenti quali l’incostituzionalità della riforma Madia; l’Air Force Renzi; i posti di lavoro; il pil; le tasse. E ha confermato l’impegno assunto anche con la minoranza del Pd per cambiare l’Italicum e l’accelerazione per dare risposte e fatti ai terremotati.