Maxxi polemica: cultura senza soldi, ma la Melandri scuce 5 milioni

di Simona De Santis

Cinque milioni in più alla Fondazione Maxxi di Roma, presieduta dall’ex ministro Giovanna Melandri. È questo il contenuto nell’emendamento al decreto cultura, provvedimento approvato nell’apposita commissione di Palazzo Madama e ora all’esame dell’Aula. La denuncia arriva dalla senatrice Barbara Lezzi del Movimento 5 Stelle. Il Decreto legge dispone interventi urgenti per la tutela, la valorizzazione e il rilancio dei Beni e delle Attività Culturali. E tra le priorità non si dimentica il sostentamento permanente della Fondazione Maxxi per cinque milioni di euro all’anno. Un ente, del resto, presieduto da una personalità politica: un dato di fatto che fa discutere e crea polemica. ‘’Ora l’emendamento dovrà passare dal Senato dove daremo battaglia’’ hanno annunciano i senatori grillini che attaccano l’ex ministro. Ricordando le cinque legislature in Parlamento con Pds-Ds-Pd tra 1994 ed il 2012.
E poi ironizzano “si taglia con una mano nel settore manutenzione dei beni culturali per dare con l’altra alla fondazione presieduta dalla pdmenoelle Giovanna Melandri’’. Uno schiaffo in faccia al patrimonio artistico italiano secondo il M5S, la cui manutenzione è già gravemente deficitaria (Pompei, la Reggia di Caserta, Villa Adriana a Tivoli sono solo alcuni tra gli esempi più noti degli ultimi mesi). L’emendamento è stato presentato da Riccardo Villari, ex Pd, eletto a febbraio nel Pdl e membro della Commissione Bilancio. La scelta della Melandri al Maxxi aveva già creato polemiche all’atto della nomina, riaccese lo scorso luglio quando uscì fuori la presunta notizia che avrebbe percepito uno stipendio, nonostante avesse dichiarato il contrario alcuni mesi prima. La commissione ha approvato oltre al Maxxi, 80 emendamenti con il parere favorevole del Governo. Tra quelli più significativi – ha spiegato Andrea Marcucci, presidente della Commissione Cultura al Senato- quelli che prevedono 8 milioni per gli interventi urgenti, 20 milioni in più per il tax credit allargato anche agli audiovisivi, 2 milioni per il restauro del Mausoleo di Augusto, stabilizzazione del finanziamento, autocertificazione per i locali che fanno musica dal vivo con una capienza fino a 200 spettatori.