Miracolo in Sicilia, Miccichè si moltiplica il seggio. Pogliese rinuncia all’Europarlamento. Il suo posto spetta al Vicerè

Miracoli elettorali. Gianfranco Miccichè, come noto, è un uomo dalle mille risorse. Ma la ruota della fortuna gira decisamente a suo favore

Miracoli elettorali. Gianfranco Miccichè, come noto, è un uomo dalle mille risorse. Ma la ruota della fortuna gira decisamente a suo favore. Il presidente dell’Ars volendo è in condizione di lasciare tutto e staccare un biglietto per Strasburgo. E’ l’effetto della rinuncia al seggio al Parlamento Ue di Salvo Pogliese che eletto sindaco di Catania ha optato per lo scranno più alto di Palazzo degli Elefanti. L’ufficio elettorale della Cassazione ha dunque attribuito il seggio spettante all’Italia (Circoscrizione V Italia-insulare) per la lista Forza Italia proprio a Giovanni Miccichè, detto Gianfranco. Che a questo punto dovrà scegliere che fare. E dire che nelle ultime ore c’era pure chi pensava di impallinarlo come coordinatore azzurro. Suscitando l’immediata blindatura dell’ex golden boy che nella sua vita è stato pure ministro e sottosegretario alla Presidenza del Consiglio.

Regione azzurra – “Miccichè ha ripreso per mano Forza Italia in Sicilia nel 2015: da quel momento in poi il misero 5% raccolto alle amministrative è triplicato in occasione delle Regionali ed è diventato il 21% in occasione delle Politiche, un risultato che ha incoronato la Sicilia come la regione più azzurra d’Italia. Insomma, immaginare una guida migliore per Forza Italia in Sicilia è solo un esercizio di fantasia o, a voler pensar male, una sciatta provocazione il cui scopo è esclusivamente quello di metter zizzania lì dove invece c’è piena sintonia di intenti”, hanno scritto i suoi fedelissimi all’Ars all’indirizzo di Silvio Berlusconi affinché smentisca le indiscrezioni circolate in queste ore. E che darebbero in bilico la sua guida del partito sull’isola. Il Vicerè siciliano non si scompone più di tanto, come nel suo stile. Del resto il suo mantra è liquidare con una battuta anche la grana più spinosa o la polemica più rovente. Come quella sui vitalizi, sulla cui abolizione ha tuonato senza fare una piega. “Se non avessi avuto il vitalizio, nel periodo in cui non sono stato deputato, probabilmente sarei stato costretto a tornare a vivere con mio padre che ha 97 anni, in attesa di maturare i 67 anni per la pensione. Sarei stato costretto a chiedere l’elemosina davanti a una chiesa”, ha detto evocando il rischio di finire sul lastrico. Ma nessuno ci ha davvero creduto.