Missile su Finmeccanica. Nel mirino i miliardi del Sian. Guerra sul sistema che gestisce i fondi agricoli. Almaviva riesce quasi a sfilargli l’affare

Fermato in extremis l’emendamento che stava per sottrarre il maxi appalto Sian al gruppo di Profumo

Mentre la questione dell’emendamento sulle trivellazioni petrolifere e il relativo scontro tra M5S e Lega si consumava davanti ai riflettori, dietro le quinte del decreto Semplificazione si combatteva sotto traccia un’altra battaglia. Quella tra Finmeccanica e Almaviva per la gestione del Sian, il sistema informatico con cui l’Agenzia per le erogazioni in agricoltura (Agea) distribuisce agli agricoltori italiani circa 6,5 miliardi l’anno di fondi comunitari.

Tutto inizia lo scorso 16 gennaio, quando i relatori del decreto in Senato, Daisy Pirovano della Lega e Mauro Coltorti dei Cinque Stelle presentano un emendamento che azzera di fatto la gara con cui la Consip ha individuato nel raggruppamento temporaneo d’impresa (Rti) guidato da Finmeccanca, in qualità di mandataria al 44% (di cui il 30% come Leonardo spa e il 14% come Telespazio), il soggetto a cui affidare la gara da 300 milioni per la sviluppo e la gestione del software Sian.

L’emendamento stabilisce che la gara Consip per affidare i servizi applicativi e di gestione delle infrastrutture informatiche del Sian vada rifatta, prorogando l’affidamento fino al 31 dicembre 2019 alla società che lo fornisce attualmente. Vale a dire la Sin, azienda controllata al 51% dal ministero dell’Agricoltura attraverso l’Agea e per il restante 49% in mano a un Rti guidato da Almaviva (con il 20%) e di cui fa parte anche Telespazio (gruppo Leonardo) con il 4%.

L’emendamento prevede che la gara per il Sian vada rifatta per i lotti che non sono stati ancora assegnati, compreso quello più importante (il Lotto 3) da 300 milioni per il software, ma i relatori hanno trascurato il fatto che la procedura tecnica di gara per questo stesso lotto si è conclusa lo scorso 12 novembre, quando Consip ha scritto all’Rti guidato da Leonardo per comunicargli, proprio in relazione al Lotto 3, che “il concorrente ha comprovato il possesso dei requisiti di cui al bando di gara”.

Un passaggio, quest’ultimo, propedeutico all’aggiudicazione formale, visto che il 10 ottobre 2018 Consip aveva scritto alla società guidata da Alessandro Profumo (Leonardo spa) per dirgli che con riferimento al terzo lotto Sian “codesto Raggruppamento Temporaneo d’Imprese è risultato primo classificato nella classifica provvisoria di merito” e pertanto gli si chiedeva di comprovare i requisiti richiesti dal bando.

Ieri però la questione è precipitata quando il Quirinale ha fatto sapere che il decreto semplificazioni si era trasformato in un provvedimento omnibus e che se fosse rimasto tale sarebbe andato incontro a una bocciatura da parte del Capo dello Stato. Così il Senato ha provveduto a dichiarare inammissibili 62 degli 85 emendamenti al decreto approvati dalle commissioni e tra questi c’è quello imponeva di rifare la gara per il Lotto 3 del Sian. Ora resta da vedere se la Consip provvederà ad aggiudicare definitivamente la gara per il terzo lotto a Leonardo o se il legislatore tornerà alla carica per rifare tutta la procedura.