Multe stradali come un bancomat per i Comuni. Così i sindaci non usano i soldi per rattoppare le buche

La metà dei soldi ottenuti dalle multe agli automobilisti dovrebbe essere usata per migliorare le strade. A cominciare dalle buche. Ma i Comuni fanno altro.

Milioni di euro in multe agli automobilisti. Che dovrebbero servire a migliorare le strade, per eliminare almeno le buche. E che invece sarebbero usati dai Comuni per fare cassa. Il deputato di Forza Italia, Simone Baldelli, ha perciò chiesto chiarimenti direttamente al ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Graziano Delrio, presentando un’interrogazione alla Camera. La questione richiama un principio di sicurezza degli automobilisti, che potrebbero spostarsi su strade più sicure. Ma c’è un aspetto di legalità. Perché la legge in vigore obbliga i sindaci a spendere metà delle somme ricavate dalle multe “obbligatoriamente per finalità connesse alla sicurezza stradale, alla manutenzione, al potenziamento dei servizi di controllo per la sicurezza urbana e stradale”. Insomma, tutto ciò che attiene al miglioramento delle strade, dalla segnaletica al manto di asfalto, può essere finanziato con la sanzione per il divieto di sosta o la cintura di sicurezza non indossata. Il restante 50% può invece essere destinato a qualsiasi altra finalità. Quindi solo una metà del flusso ottenuto dalle multe può servire a fare cassa. E il problema, secondo quanto già denunciato dall’Automobile club d’Italia (Aci), è anche di “trasparenza e comunicazione” da parte delle amministrazioni.

BOTTA E RISPOSTA
“Vorrei sapere dove finiscono tutti questi soldi, visto che le nostre strade sono in condizione pessime?”, dice a La Notizia Simone Baldelli, ricalcando le preoccupazioni espresse dall’Aci. “Parliamo – aggiunge il parlamentare di Forza Italia – di cifre importanti. In alcuni Comuni sono milioni di euro, che i sindaci usano per altre spese”. L’Associazione nazionale comuni italiani (Anci) ha però già respinto in passato gli addebiti. “La norma attuale è farraginosa e non delinea un quadro uniforme, perché rende difficile muoversi sulla destinazione dei proventi. Per esempio il 12,5% deve essere usata per la segnaletica. E se questa è in buono stato, la somma viene accantonata bloccandone l’utilizzo per altri scopi”, ha affermato il segretario generale dell’Anci, Veronica Nicotra.

BATTAGLIA IN AULA
Stando alle affermazioni dei vertici Anci, dunque, i Comuni dovrebbero aver accumulato una sostanziosa somma relativa alle risorse mai impiegate per la cartellonistica. E Baldelli non è convinto delle questioni messe sul tavolo dall’associazione: “I cittadini vengono multati continuamente e non si conosce la destinazione di quei soldi. A me interessa che le strade siano in uno stato migliore e senza buche. Il resto conta poco”. E per questo Forza Italia vuole portare il Governo alla rielaborazione di una legge adeguata che consenta di destinare la “quota obbligatoria del 50% dei proventi delle multe comminate ai fini previsti dalla legge in relazione alla sicurezza e alla manutenzione stradale”.