Ncd di Alfano ha più poltrone che voti. La mappa degli incarichi tra società e poltrone di sottogoverno

Sbaglierebbe di grosso chi dovesse pensare che le logiche clientelari del Nuovo Centrodestra sono limitate ai parenti del leader e ministro Angelino Alfano.

Sbaglierebbe di grosso chi dovesse pensare che le logiche clientelari del Nuovo Centrodestra sono limitate ai parenti del leader e ministro Angelino Alfano. Sì, perché non c’è soltanto il fratello, Alessandro Alfano, nominato dirigente di Poste in Sicilia e già ampiamente toccato da infinite inchieste giornalistiche. E non c’è solo la cognata del ministro, Flavia Montana (moglie dello stesso Alessandro), che come svelato da La Notizia ha trovato collocazione in qualità di “esperta di web e social” nel gruppo parlamentare di Area popolare-Ncd a 1.920 euro al mese.

GLI ALTRI
In realtà la magna pars di scranni e strapuntini messi a disposizione di fedeli e fedelissimi del partito di Alfano si trova troppo spesso nascosta nei mendri di Governo, sottogoverno e società pubbliche. La Notizia, in questi mesi, ha sempre puntualmente dato conto delle varie operazioni. Non poteva stupire, da questo punto di vista, il cosiddetto “rimpastino” di Governo che a gennaio scorso ha premiato profili Ncd come Enrico Costa, diventato ministro degli affari regionali, Federica Chiavaroli, ascesa al ruolo di sottosegretario al ministero della giustizia, Antonio Gentile, sottosegretario allo Sviluppo economico, e Dorina Bianchi, sottosegretario ai Beni culturali. Il tutto per un partito, Ncd, che vanta non più di una manciata di voti e il cui unico merito è quello di essere una stampellina del Governo guidato da Matteo Renzi. E che dire dell’occupazione di Ncd nelle partecipate di Stato? Si prenda il caso di Massimo Ferrarese, ex presidente della provincia di Brindisi, poi passato all’Ncd ma bocciato alle ultime elezioni europee alle quali si era presentato sotto le insegne del partito di Alfano. Ebbene, poco tempo dopo è stato prontamente risarcito con la poltrona di presidente di Invimit, la società di gestione del ministero del Tesoro. Non tutti sanno, poi, che nello sconfinato universo di via XX Settembre esiste una società che si chiama Ram Spa, che sta per Rete Autostrade Mediterranee. Nel 2014 l’incarico di presidente e amministratore delegato della società, che di fatto agisce come organo in house del ministero delle infrastrutture, è stato affidato ad Antonio Cancian. Di chi si tratta? Semplice. Deputato nel 1992 nelle file della Democrazia Cristiana, nel 2009 è stato eletto parlamentare europeo tra i banchi dell’allora Pdl. Cinque anni dopo ha provato il bis a Strasburgo, stavolta con l’Ncd, ma anche lui è stato trombato. E poco tempo dopo immediatamente risarcito.

LISTA INFINITA
Ma non finisce qui. Come dimenticare, infatti, uno dei colpi più “importanti” messi a segno dall’Ncd? Nel 2015, infatti, Alfano è riuscito a piazzare nel Cda dell’Enel Alfredo Antoniozzi. E anche qui sembra che il canovaccio sia più o meno lo stesso. Già coordinatore provinciale di Forza Italia a Roma, poi eurodeputato nelle file del Pdl, anche lui è passato armi e bagagli all’Ncd provando a farsi confermare a Strasburgo nel 2014. Bocciato e prontamente risarcito. Ma Alfano sa guardare anche all’esterno di Ncd. Sarà per questo che, in tempi recenti, ha preso come collaboratore l’ex deputate del Pdl Alessandro Ruben, incidentalmente compagno della ex ministra Mara Carfagna.