‘Ndrangheta in Lombardia. Arrestate 24 persone, nei guai anche il sindaco di Seregno Edoardo Mazza: avrebbe favorito un imprenditore legato alle cosche

Ancora infiltrazioni della 'ndrangheta a nord nel mondo della politica e dell'imprenditoria. I dettagli dell'operazione che ha portato a 24 arresti

Ancora infiltrazioni della ‘ndrangheta a nord nel mondo della politica e dell’imprenditoria. Questa mattina i carabinieri del Comando provinciale di Milano hanno eseguito una serie di arresti nelle province di Monza, Milano, Pavia, Como e Reggio Calabria. Tra le persone finite nei guai e arrestate c’è anche il sindaco di Seregno (Monza) Edoardo Mazza, di Forza Italia.

Per il primo cittadino l’accusa è quella di corruzione. Secondo gli inquirenti avrebbe favorito gli affari con un imprenditore legato alle cosche, che in cambio si sarebbe messo all’opera per portargli voti. L’imprenditore, invece, puntava a ottenere la convenzione per costruire un centro commerciale nel territorio del comune di Seregno. L’uomo d’affari in questione in questione risponde al nome di Antonino Lagarà il cui contributo sarebbe stato determinante per l’elezione di Mazza nel 2015.

Tra gli indagati più noti spicca anche il nome dell’ex vicepresidente della Lombardia, ora consigliere regionale di Forza Italia, Mario Mantovani. Sotto la lente sono finiti i suoi rapporti con Lagarà. Mantovani non risulta indagato per reati di mafia, ma per quelli relativi solo, si fa per dire, alla corruzione.

Sono in tutto 27 le misure cautelari emesse dalla Procura di Monza e dalla Procura distrettuale Antimafia di Milano. Sono 21 le persone finite in carcere, 3 si trovano ai domiciliari oltre a 3 misure interdittive. Le accuse a vario titolo sono associazione di tipo mafioso, estorsione, detenzione e porto abusivo di armi, lesioni, danneggiamento (tutti aggravati dal metodo mafioso), associazione finalizzata al traffico di stupefacenti, corruzione per atti contrari ai doveri di ufficio, abuso d’ufficio, rivelazione e utilizzazione di segreto d’ufficio e favoreggiamento personale.

L’inchiesta non rappresenta una novità assoluta nel panorama investigativo perché si tratta di una costola dell’indagine “Infinito”, che nel 2010 colpì duramente le cosche della ‘nrangheta in Lombardia. L’inchiesta che ha portato agli arresti odierni è cominciata nel corso del 2015 a partire da alcuni summit che si tennero a Legnano e Paderno Dugnano, entrambi paesi in provincia di Milano. Le indagini hanno permesso di mettere le mani sulla locale organizzazione di Limbiate (Monza e Brianza) e di individuare un sodalizio dedito al traffico di cocaina composto prevalentemente da soggetti originari di San Luca (Reggio Calabria), legati a cosche di primissimo livello della ‘ndrangheta.