Non più solo D’Alema. Ora dentro al Pd nascono i Democratici per il No alla riforma Renzi-Boschi

Da oggi dentro al Pd non c’è più solo Massimo D’Alema a cannoneggiare contro la riforma costituzionale del duo Renzi-Bosch. È nato Democratici per il No.

Da oggi dentro al Pd non c’è più solo Massimo D’Alema a cannoneggiare contro la riforma costituzionale del duo Renzi-Boschi, sulla quale gli italiani saranno chiamati a votare al referendum del 4 dicembre. Nel corso di una riunione che si è svolta questa mattina al circolo Pd di Testaccio a Roma, alla quale ha partecipato un numeroso gruppo di iscritti e militanti del Pd e del centrosinistra provenienti da tutto il Lazio, è nato infatti “ Democratici per il No ”.

Tra i promotori dell’iniziativa ci sono il consigliere regionale del Pd del Lazio, Riccardo Agostini, e Stefano Di Traglia, ex responsabile comunicazione del partito. “Sono sempre più gli elettori del Pd e del centrosinistra che stanno manifestando l’intenzione di votare No al referendum”, dicono Agostini e Di Traglia: “Pensiamo sia giusto rappresentare e sostenere le loro argomentazioni con l’obiettivo di promuovere, nelle settimane che ci separano dal voto, occasioni di confronti coinvolgendo singoli cittadini, associazioni e organizzazioni che hanno già mostrato o che mostreranno l’intenzione di sostenere la campagna a favore del No”.       

Non solo. “L’Italia – sostengono ancora i due promotori – ha necessità di riforme, ma di riforme vere, giuste e utili per i cittadini. È in atto da anni un restringimento della base democratica il cui unico effetto sui cittadini è la diminuzione del diritto di votare i propri rappresentanti. Non è con la riforma costituzionale approvata in Parlamento che si ricostruisce un rapporto positivo e fecondo tra cittadini e politica. Noi diciamo sì al cambiamento, ma non così”, concludono.

A stretto giro, però, è arrivata la replica di Elisa Simoni, deputata del Pd e sub commissario dem del I municipio di Roma. “Non sono a conoscenza di nessun comitato del Partito democratico per il No al referendum costituzionale, che si sarebbe costituito al termine di una riunione del circolo di Testaccio – ha fatto sapere la parlamentare in una nota –. È stata mia cura un mese fa, come sub commissario, sollecitare tutti i circoli del I municipio a favorire dibattiti sul referendum, e alcuni sono già stati svolti”. Ma “non era e non è permesso né autorizzato costituire comitati in seno al partito, in quanto la linea del Pd, decisa a maggioranza, è per il Sì”. E ancora: “Molti compagni che hanno la mia stessa storia, che sono più grandi di me e che oggi sostengono il No al referendum mi hanno sempre insegnato che quando il partito decide la linea, anche a maggioranza, ci si adegua: quella è la linea di tutto il partito”, ha concluso Simoni.