Nuove cure contro il mieloma. Attacca le cellule e le fa fuori. Prima terapia con una nuova classe di farmaci: risultati mai visti pure su pazienti difficili

Nuove cure contro il mieloma. Attacca le cellule e le fa fuori. Prima terapia con una nuova classe di farmaci: risultati mai visti su pazienti difficili

È un tipo di cancro meno conosciuto e di cui si parla meno, ma che non dà via di scampo. Il mieloma multiplo è una malattia del midollo osseo di fatto incurabile ad oggi. La terapia tradizionalmente si è basata sui classici chemioterapici, però adesso c’è un nuovissimo serial killer che riesce a dare ottime speranze, soprattutto ai pazienti più gravi. Si chiama Daratumumab ed è il primo di una nuova classe di anticorpi monoclonali o farmaci biologici che grazie ad un meccanismo d’azione completamente nuovo, può sia stimolare il sistema immunitario che attaccare direttamente le cellule tumorali. Non solo. È anche il primo e unico anticorpo monoclonale per il mieloma ad aver dimostrato di essere efficace anche in monoterapia. Tanto che gli studi, effettuati su pazienti che non rispondevano più alle terapie comuni, hanno dato ottimi risultati sia in termini di sopravvivenza che di risposta alla progressione del cancro.

PARTITA DOPPIA
In pratica l’efficacia di Daratumumab sta nell’essere un anticorpo monoclonale in grado di unire all’attività immunitaria un’azione diretta che porta a morte le cellule tumorali. Dunque un vero e proprio serial killer per le cellule neoplastiche. In combinazione, nei pazienti alla seconda o terza ricaduta ha consentito di ridurre la mortalità fino al 60%. Adesso i ricercatori stanno studiando un modo per utilizzarlo già alla diagnosi e questo naturalmente apre nuovi scenari che potrebbero permettere se non di eliminare definitivamente la malattia almeno di cronicizzarla. Il mieloma multiplo è un tumore raro, che rappresenta poco più dell’1% delle neoplasie e colpisce in Italia circa 5mila persone l’anno. “Questo tumore è un signore molto astuto”, ha sottolineato il professor Fabio Malavasi, il ricercatore dell’università̀ di Torino che ha messo in luce il funzionamento della molecola bersaglio del nuovo farmaco. Si sviluppa, infatti, in una nicchia midollare che addomestica a suo favore, facendo morire tutte le altre cellule e bloccando la reazione immunitaria grazie a una sostanza che lo rende invisibile. Da quando la ricerca si muove nel campo degli anticorpi monoclonali, si sta inaugurando invece per il mieloma una fase completamente nuova e si aprono prospettive per i pazienti anche in termini di qualità della vita.  “Gli anticorpi monoclonali possono migliorare il controllo e la remissione della malattia e la sopravvivenza”, hanno spiegato i ricercatori.