Nuove frontiere per i cybereati, violata la pec. Bucato per la prima volta il muro della sicurezza sulle e-mail certificate. Una banda di cinque persone beccata in Calabria

Una maxi truffa informatica per oltre un milione e 200 mila euro. I pirati informatici riuscivano a inserirsi nella comunicazioni tra clienti e banche e a impossessarsi delle credenziali d’accesso dei titolari dei conti corrente per disporre una serie di operazioni a favore di persone che facevano parte dell’organizzazione criminale. A mettere fine alla truffa l’operazione dei carabinieri di Messina che hanno arrestato cinque persone accusate ora di associazione per delinquere finalizzata alla frode informatica, accesso abusivo a sistema informatico o telematico e sostituzione di persona. L’indagine ha portato anche al sequestro di 31 tra conti correnti e depositi bancari per un valore di oltre un milione e 200mila euro. Nel corso dell’indagine denominata “fraudatores”, gli investigatori hanno accertato che i 5 arrestati erano in grado di modificare sui principali siti web istituzionali gli indirizzi di posta elettronica certificata di alcune tra le maggiori banche italiane e straniere, sostituendole con altri indirizzi pec simili. Tra gli arrestati ci sono il 37enne calabrese Giuseppe Cesare Tricarico, considerato il capo dell’organizzazione, e il 33enne fratello Davide (entrambi erano agli arresti domiciliari), il 35enne Nicola Ameduri e il 54enne Nicodemo Porporino, e l’abruzzese 35enne Antonello Cancelli. Sono moltissimi i casi documentati delle truffe. Basti pensare che dal conto corrente di una donna milanese la banda ha fatto partire un bonifico da ben 49 mila euro.