Nuovo affondo delle toghe su Renzi

Di Valerio Rossi

Gli affari della famiglia Renzi finiscono nel mirino della magistratura. E con la contestazione di bancarotta fraudolenta il padre del premier, Tiziano Renzi, è stato iscritto nel registro degli indagati relativamente al fallimento (un anno fa, ndr) della Cil post, un’azienda che si occupava della distribuzione dei giornali e che aveva sede a Genova. L’indagine è invece partita sei mesi fa. C’è da sottolineare che l’azienda, appartenuta alla famiglia Renzi, è stata venduta nel 2010. Secondo quanto riferito da fonti giudiziarie, oltre al padre del premier sarebbero indagati con la stessa ipotesi di reato anche Gian Franco Massone, che aveva già una società di consegne, e Antonello Gabelli, subentrati nel 2010 a Renzi senior al vertice della società. Ma intanto si apprende che il numero degli indagati potrebbe salire ulteriormente. Nel 2010 Tiziano Renzi cedette un ramo d’azienda a un’altra società di famiglia dello stesso settore, la Eventi 6 srl, mentre la Chil venne ceduta a Gian Franco Massone.

LE CONTESTAZIONI
Si tratta di una richiesta di proroga delle indagini presentata al giudice per le indagini preliminari di Genova. L’azienda fallita era dedita alla distribuzione di giornali e voloantini. Ma ciò che è finito nel mirino degli inquirenti, secondo quanto riportato da Il Secolo XIX e da La Repubblica, sono alcuni passaggi dei rami d’impresa. Nel mirino ci sarebbero delle uscite di denaro non giustificate adeguatamente e che hanno fatto suonare il campanello d’allarme da parte degli inquirenti. E coincidenza ha voluto che l’avviso di garanza a Tiziano Renzi fosse recapitato proprio poche ore dopo (martedì) che il figlio aveva bacchettato la magistratura per le barricate sollevate contro la riforma della Giustizia. Critiche che avevano innescato anche la replica stizzita da parte dell’Associazione nazionale magistrati.

LA DIFESA
La difesa di Tiziano Renzi si concentra proprio sulle date: “Alla veneranda età di 63 anni e dopo 45 anni di attività professionale ricevo per la prima volta nella mia vita un avviso di garanzia. I fatti si riferiscono al fallimento nel novembre 2013 di una azienda che io ho venduto nell’ottobre 2010. Sono certo che le indagini faranno chiarezza”, ha affermato papà Renzi, “ed esprimo il mio rispetto non formale per la magistratura inquirente ma nel dubbio, per evitare facili strumentalizzazioni, ho rassegnato le dimissioni da segretario del circolo del Pd di Rignano sull’Arno”. L’azienda nata in Toscana era stata trasferita a Genova nel 2003. Restano bassi i toni, però, e alla domanda se avesse sentito il figlio Matteo, Tiziano ha risposto: “Non l’ho sentito. Quando i figli son grandi, sono autonomi. Si spera anche i padri…”.