Nuovo colpo di scena nel caso Cucchi. C’è un altro ufficiale dei Carabinieri indagato. Si tratta del colonnello Cavallo, suggerì di modificare il contenuto di una relazione. Indagato anche un avvocato

Indagato nella nuova inchiesta sulla morte di Stefano Cucchi anche l'avvocato Gabriele Giuseppe Di Sano

Nuovo colpo di scena nel caso Cucchi. Ci sono almeno sei persone indagate nell’ambito della nuova inchiesta condotta dal pm Giovanni Musarò. Si tratta cinque carabinieri e un avvocato. Tra i militari indagati, sempre con l’ipotesi di reato di falso, spicca il nome del tenente colonnello Francesco Cavallo, all’epoca a capo dell’ufficio comando del Gruppo carabinieri di Roma.

Sarebbe stato quest’ultimo ufficiale a suggerire al luogotenente Massimiliano Colombo, allora comandante della stazione Tor Sapienza, di modificare l’annotazione di servizio sullo stato di salute di Stefano Cucchi. Cavallo è il secondo ufficiale dell’Arma coinvolto nella nuova inchiesta. Nei giorni scorsi era emerso, infatti, anche il coinvolgimento del maggiore Luciano Soligo, che nell’ottobre del 2009 era comandante della compagnia Talenti-Montesacro. L’avvocato indagato è Gabriele Giuseppe Di Sano.

“La modifica della annotazione di servizio sullo stato di salute di Cucchi – ha spiegato il pm Musarò nel suo intervento durante il processo in corso a Roma a carico dei cinque carabinieri autori del pestaggio di Cucchi – non fu frutto di una decisione estemporanea ed autonoma, ma fu l’esecuzione di un ordine veicolata dal comando di stazione, che a sua volta aveva recepito un ordine dal comandante di compagnia, che a sua volta aveva recepito un ordine dal gruppo. Solo così si può capire il clima che si respirava in quei giorni e perché quella annotazione del 22 ottobre sia stata fatta sparire senza che nessuno ne parlasse per nove anni”.

Intanto, questa, mattina il ministro della Giustizia, Alfonso Bonafede, ha compiuto un blitz a sorpresa nella città giudiziaria di piazzale Clodio dove è in corso il processo per la morte di Cucchi. “Ho detto ad Ilaria che stiamo lavorando affinché casi come il suo abbiano giustizia in tempi brevi” (continua).