“Da questo momento, ai sensi della convenzione Solas (Safety of life at sea) i comandanti di nave che si trovano in mare nella zona antistante la Libia, dovranno rivolgersi al Centro di Tripoli e alla Guardia costiera libica per richiedere soccorso”. L’avviso è partito dalla Guardia costiera italiana ed è rivolto a tutti i capitani delle imbarcazioni che si trovano a passare nella zona in cui avvengono i soccorsi dei migranti.
Un clima che si fa sempre più rovente in mezzo al Mediterraneo dove sono ancora bloccate senza avere un porto di destinazione due navi Ong. A cui oggi vanno ad aggiungersi le dichiarazioni di Matteo Salvini che non molla la presa: “In questo momento le navi di due Ong (Open Arms, bandiera spagnola e Aquarius, bandiera di Gibilterra) sono nel Mediterraneo, in attesa di caricare immigrati. Le navi di altre tre Ong (Astral, bandiera Gran Bretagna, Sea Watch e Seefuchs, bandiere olandesi) sono ferme in porti Maltesi. Che strano… La Lifeline infine, nave fuorilegge con 239 immigrati a bordo, è in acque maltesi. Tutto questo per dirvi che il ministro lo farò insieme a voi, condividendo tutte le informazioni che sarà possibile condividere, e per ribadire che queste navi si possono scordare di raggiungere l’Italia: voglio stroncare gli affari di scafisti e mafiosi”.
Ora sono almeno 334 i migranti bloccati in mare tra quelli a bordo della Lifeline e quelli salvati dal mercantile danese Alexander Maersk che è nelle vicinanze del porto di Pozzallo senza però aver ricevuto l’autorizzazione per entrare. Mercantile che non è in possesso delle strutture per prestare accoglienza.
LIFELINE ABBANDONATA IN MEZZO AL MARE
Dalla nave intanto è stata evacuata una persona per un’urgenza medica ed è stata portata in ospedale a Malta. Nessuna trattativa intanto si è sbloccata nemmeno nella notte per decidere dove far attraccare la nave. La Valletta ha ribadito il fermo no a farla attraccare nei propri porti.