Omicidio Nemtsov, il nemico Putin non va nemmeno ai funerali. Al funerale mancherà anche la Polonia. C’è il diktat del Cremlino

Omicidio Nemtsov, il nemico Putin non va nemmeno ai funerali

Boris Nemtsov, esponente dell’opposizione assassinato venerdì sera lungo il fiume Moscova, nei pressi del Cremlino, sarà sepolto oggi nel cimitero di Mosca. Al funerale, però, non ci sarà il presidente del Senato di Varsavia. Bogdan Borusewicz, un passato da oppositore del regime comunista, ha dichiarato infatti che non potrà essere alle esequie di Nemtsov perché “impedito” da Mosca. La Russia sembra dunque aver colto subito l’occasione per ricambiare il mancato invito della Polonia a Vladimir Putin per partecipare con i leader di tutto il mondo alla commemorazione dei 70 anni della liberazione di Auschwitz, avvenuta proprio ad opera dell’Armata Rossa il 27 gennaio del 1945. Ma l’assenza di maggior spicco sarà proprio quella del presidente russo e di tutti i vertici dello Stato. Putin manderà invece il suo rappresentante alla Duma. Intanto, riguardo la morte di Nemtsov, dalle indagini si aspettano delle risposte.

I CHIARIMENTI
Mentre la compagna di Nemtsov ha dichiarato di non aver visto i killer, il sindaco di Mosca prova a fare un po’ di luce sull’accaduto. Sergei Sobyanin ha affermato che alcune telecamere di sorveglianza nella zona del delitto erano spente la notte dell’assassinio, perché “in riparazione”. “Tutte le telecamere del sistema di sorveglianza urbana di Mosca, nella notte dell’omicidio del politico Boris Nemtsov funzionavano bene – ha assicurato l’ufficio del sindaco – e tutti i materiali sono a disposizione delle autorità inquirenti”.